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Lecco-Bergamo: sindaci e cittadini in strada per reclamare la variante

Nella mattinata di sabato 26 settembre si terrà a Cisano un presidio di protesta con chiusura della viabilità. «Aspettiamo quest'opera da mezzo secolo, ora è il momento di agire»

Sabato 26 settembre alle ore 10 la strada in centro Cisano chiuderà al traffico per un presidio di protesta allo scopo di reclamare con forza la variante alla Lecco-Bergamo. L'iniziativa è promossa dal sindaco Andrea Previtali e dalla collega di Torre De' Busi Eleonora Ninkovic che hanno invitato anche gli altri primi cittadini di tutta la valle San Martino, i presidenti delle Provincie di Lecco e di Bergamo, i parlamentari del territorio, i rappresentanti della Regione e altre autorità allo scopo avere garanzie certe per la realizzazione della variante, sia sul fronte di Calolzio e Chiuso dove il cantiere è tristemente fermo da tempo, e sul lotto di Cisano e Pontida. Come hanno spiegato Previtali e Ninkovic, sono invitati a partecipare all'iniziativa non solo gli amministratori del territorio, ma anche e soprattutto cittadini, imprenditori e organi di informazione. La strada verrà chiusa ai veicoli dalle 10 per circa un paio d'ore, per una tratta di circa 200 metri da bar Mania al piazzale del municipio di Cisano che ospiterà il tavolo di confronto con le autorità.

«Il sindaco di Cisano è già stato dal Prefetto di Bergamo per avere l'autorizzazione per la mattinata di sabato 26 settembre  - precisa Eleonora Ninkovic - Verrà chiusa una tratta di Lecco Bergamo in centro paese, lasciando libera solo una parte di carreggiata per i mezzi di soccorso e i pullman di linea. Su tutto il piazzale del municipio, molto grande, verranno posizionate sedie e tavoli per gli ospiti. Stiamo invitando parlamentari lecchesi e bergamaschi, Consiglieri regionali, presidenti di Provincia, i vari sindaci della valle San Martino da Vercurago ad Ambivere, tutti i componenti del Tavolo permanente per la viabilità».

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Ma perchè una protesta così decisa con il blocco, seppur moentaneo e programmato, della viabilità? «Perchè della nuova Lecco Bergamo si parla da quando siamo nati io e il collega Previtali, rispettivamente classi 1973 e 1970 - incalza il primo cittadino di Torre De' Busi - Tutti aspettiamo questa strada da quasi mezzo secolo. Ora siamo stanchi di attendere,  questo è davvero il momento di dire basta. Si parla tanto di grandi opere, di piste ciclopedonali e altro. Ma con tutto il rispetto, la variante di Calolzio e Cisano è una priorità assoluta rispetto al resto. Qui c'è una strada provinciale che è unica ed essenziale, ma allo stesso tempo è uno schifo. Non è possibile avere un collegamento così importante in queste condizioni, è un danno per cittadini, imprenditori, mondo del lavoro, per tutti noi che amministriamo i comuni che si affacciano sulla Lecco-Bergamo. Comunità soffocate dallo smog, traffico record, pericolo di incidenti, basta un tamponamento e non ci si muove più».

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L'appello mira a risposte immediate, interventi programmati e stanziamento di fondi. «Dopo 50 anni di promesse e attese vogliamo i fatti - aggiunge Ninkovic - Ora c'è la possibilità di attingere a fondi europei, c'è il cosiddetto Piano Marshall in Regione, si programmano interventi per le Olimpiadi. Chi di dovere si svegli e dia corso ai cantieri per la variante. Esiste anche la valle San Martino, paghiamo le tasse, non siamo cittadini di serie C. Senza dimenticare che pure i trasporti ferroviari sono deludenti. Se non ci ascolteremo andremo avanti nella nostra protesta».

Appuntamento dunque a sabato 26 settembre alle ore 10: a seguito della chiusura della strada in centro, auto e moto verranno deviate nelle vie interne di Cisano, mentre i mezzi pesanti saranno indirizzati lungo le arterie di collegamento più esterne al paese. Ripercussioni sulla viabilità potrebbero verificarsi in tutto il territorio della valle San Martino. Anche il sindaco Marco Ghezzi ha fatto sapere che parteciperà all'iniziativa, e nelle prossime ore dovrebbero arrivare le conferme da parte di altre autorità locali ed esponenti politici del Calolziese e non solo.

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