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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Infrastrutture e mobilità, la Provincia chiede ai politici di fare lobby per il territorio

Importante incontro nel pomeriggio di venerdì tra il presidente Usuelli, il sindaco del capoluogo, il prefetto, il presidente della Camera di commercio, consiglieri regionali e parlamentari. Obiettivo utilizzare gli ingenti fondi previsti a favore del Lecchese

Nel pomeriggio di venerdì, in Camera di Commercio Como-Lecco, il presidente della Provincia di Lecco Claudio Usuelli, il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni e il presidente della Camera di Commercio Como-Lecco Marco Galimberti hanno promosso un incontro con il prefetto di Lecco Castrese De Rosa e con i rappresentanti politici lecchesi in Europa, Parlamento e Regione in merito alle necessità e alle richieste relative alle infrastrutture per la mobilità sul territorio provinciale.

All'incontro hanno partecipato il parlamentare europeo Pietro Fiocchi, il senatore Paolo Arrigoni, gli onorevoli Roberto Ferrari, Gian Mario Fragomeli e Alessio Butti, il sottosegretario regionale Antonio Rossi, i consiglieri regionali Mauro Piazza, Antonello Formenti e Raffaele Straniero.

Il consigliere provinciale delegato alla Viabilità Mattia Micheli ha illustrato ai presenti i dettagli delle infrastrutture e degli interventi individuati come prioritari.

«I ciclisti devono passare sulla SS36 fra Lecco e Abbadia anche nei weekend»

«L'incontro di oggi (ieri, ndr) segue quello dello scorso 11 febbraio con i rappresentanti delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali. La Provincia di Lecco ha voluto chiamare le forze politiche di qualsiasi colore per ribadire la necessità di fare lobby per il territorio; c'è un treno veloce che sta passando e sul quale dobbiamo salire a tutti i costi. Ognuno nel proprio ambito dovrà seguire l'iter di queste opere strategiche e lavorare insieme per la loro realizzazione. Abbiamo posto le fondamenta al piano di finanziamenti che prevede sul territorio provinciale investimenti per centinaia di milioni di euro nel quinquennio 2021-2025: un piano strategico che non si vedeva da anni e che consentirà di disporre delle risorse necessarie per attuare importanti interventi richiesti dal territorio e non più rinviabili. Un'occasione per rafforzare strategicamente le infrastrutture esistenti, ma anche per programmare il futuro offrendo nuova linfa e prospettive all'intera provincia di Lecco e alla città capoluogo, liberando il lungolago dai mezzi pesanti che non possono transitare nell'attraversamento».

Attenzione alla SS36

Una significativa parte degli stanziamenti è destinata alla Strada Statale 36, collegamento viabilistico fondamentale che sostiene volumi di traffico tra i più intensi d'Italia. Una parte dei fondi andrà alla manutenzione e alla messa in sicurezza della galleria Monte Piazzo, del tratto tra Giussano e Civate, del ponte Manzoni tra Pescate e Lecco; sono in programma anche miglioramenti della rete esistente come le opere sugli svincoli di Dervio, Piona/Colico, Bione/Lecco. Una parte degli investimenti è destinata al completamento della ciclopedonale tra Lecco e Abbadia Lariana, intervento necessario per la sicurezza stradale e di impulso verso la mobilità green e le potenzialità turistiche della sponda orientale del Lago di Como.

Un'altra area di intervento è rappresentata dal collegamento con la provincia di Bergamo, che per la presenza di aziende, autostrade e di un aeroporto da un decennio in continua espansione rappresenta uno snodo cruciale che storicamente soffre di una inadeguatezza strutturale: è il momento di concentrare le risorse per adeguare e potenziare la rete viaria esistente.

«Infine - ha proseguito Micheli - dobbiamo prendere in considerazione la necessità del prolungamento della Tangenziale Est in provincia di Lecco con un progetto che riesca a interpretare le esigenze di mobilità e di accessibilità verso l'area metropolitana e i vari snodi autostradali, esigenza che va a potenziare l'attrattività di un territorio dinamico come il nostro, tenendo conto anche dell'ambiente, dello sviluppo sociale e la qualità della vita dell’area meratese. Parte delle risorse economiche andrà anche alla messa in sicurezza del territorio, aspetto non più sottovalutabile, ma necessario e doveroso, da rendere ordinario e costante, da attuare tenendo conto delle peculiarità del territorio, in larga parte pedemontano e montano. Si tratta di un ambito da implementare e che potrebbe rappresentare uno sbocco economico di interesse per molte imprese operanti sul territorio».

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