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«Il Comune non faccia come Ponzio Pilato sulla cava del Magnodeno»

Lecco Merita di Più: «Quale sarà quindi la posizione del Sindaco su questa tematica? A poche ore dalla conferenza dei Servizi la risposta rimane ancora un mistero»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

Questa sera si terrà la conferenza dei Servizi per il provvedimento autorizzatorio unico regionale del progetto di gestione produttiva dell’ambito estrattivo ATE I3 nel comune di Lecco relativo alla Cava del Magnodeno.

Nonostante questa convocazione avvenga prima del sopralluogo previsto a metà maggio per i consiglieri comunali della città e a solo pochi giorni dalla presentazione delle integrazioni da parte di Unicalce del 26 Aprile, riteniamo sia arrivato il momento per tutti i soggetti competenti al rilascio di autorizzazioni di concludere i necessari approfondimenti, aggiornamenti e valutazioni, per permettere alla Conferenza di servizi di esprimersi in maniera definitiva, evitando anche di incorrere in sanzioni.

La procedura era infatti iniziata quasi un anno fa (luglio 2020), ma il Comune si è espresso purtroppo dopo diversi mesi e con colpevole ritardo. Le controdeduzioni di Unicalce sono state ricevute già a gennaio e nei due mesi successivi non vi è stata alcuna risposta da parte dell’amministrazione comunale. Siamo così arrivati al rinvio avvenuto all’ultimo durante la scorsa seduta del 31 marzo per le criticità emerse in tema di valutazione d’impatto ambientale, dopo ben nove mesi dall’inizio della procedura, mesi che avrebbero permesso al Comune di raccogliere tutte le informazioni necessarie per evitare questo rinvio ed esprimersi in maniera risolutiva.

È arrivato perciò il momento anche per Sindaco e giunta di prendere una posizione definitiva: non basta invitare tutte le associazioni ai tanto decantati “tavoli della sostenibilità” per pulirsi la coscienza su questo argomento che da anni è oggetto di discussione in città. Sicuramente non può essere una soluzione comportarsi come “Ponzio Pilato”, lasciando che sia la Provincia (che è chiamata ad esprimere solo un parere tecnico sulle posizioni prese dal Comune e dagli altri enti) a decidere se e come procedere con l’autorizzazione, perché in ogni caso il ruolo del Comune sarà centrale sia per la decisione finale, sia per la regolamentazione dell’attività estrattiva di Lecco quando tra un anno si dovrà redigere la nuova convenzione.

Quale sarà quindi la posizione del Sindaco su questa tematica? A poche ore dalla conferenza dei Servizi la risposta rimane ancora un mistero. L’unica certezza è che l’amministrazione in questi mesi si è sempre mossa in ritardo e senza posizioni chiare.

Emilio Minuzzo
Simone Brigatti
Gianni Caravia
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