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Martedì, 19 Marzo 2024
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Leonardo a trent'anni? È lecchese il mistero che affascina il mondo dell'arte

Il disegno a tecnica sanguigna di proprietà della famiglia Mazzoleni raffigura un volto che secondo gli esperti potrebbe appartenere al Genio. «Regaliamo alla città un sogno»

«Un sogno, una favola». Così Silvia Gallo e Massimo Mazzoleni, coppia lecchese, definiscono il suggestivo disegno a tecnica sanguigna di loro proprietà e che, secondo alcuni studiosi, raffigurerebbe il volto di Leonardo da Vinci all'età di trent'anni. La certezza ancora manca: ricercatori e appassionati d'arte sono al lavoro per sviscerare ogni particolare di un'opera che, nei desideri dei proprietari, dovrà diventare "Il ritratto di Lecco". Ma se il regalo di Natale era emozionare la città con una suggestione potente, l'obiettivo è già stato centrato.

Il disegno è stato svelato in anteprima giovedì pomeriggio a Palazzo Falck, sede di Confcommercio, alla presenza della dottoressa Anna Mangiarotti, dell'avvocato Mazzoleni e della moglie Silvia, del professor Nicola Barbatelli, esperto vinciano intervenuto in videoconferenza.

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«Grazie agli studi effettuati all'interno di una nostra proprietà - ha spiegato Mazzoleni - siamo entrati nel fascino del mondo leonardesco, un mondo che ti cattura. Alcuni studenti hanno redatto un progetto di rifugio-museo all'Alpe Campione, e l'idea è realizzarlo dedicandolo a Leonardo e al suo impatto nel Lecchese: sarebbe il primo di questo genere, e naturalmente auspichiamo al suo interno la presenza di quest'opera».

Il momento della presentazione

Il disegno è veramente affascinante, nell'immagine e nell'immaginario: di 230 millimetri per 170, è eseguito con la tecnica sanguigna su foglio e rappresenta il ritratto di un giovane uomo. La datazione del supporto cartaceo, secondo gli esperti, è riconducibile al XVI-XVII secolo, con sicuri interventi di pulitura in epoche più recenti.

«Vicinanza con la Tavola Lucana»

«Non c'è certezza sull'identità - ha spiegato il professor Barbatelli - ma ci si muove nell'ipotesi della vicinanza del volto con i più attendibili profili del Leonardo del Melzi e della Tavola Lucana. Si possono riconoscere i tratti di Da Vinci ma anche di Gesù o di un uomo comune. Potrebbe essere anche la riproduzione di una raffigurazione più antica. Importante, in attesa degli studi dei ricercatori americani, la firma sul foglio del Salaino, Gian Giacomo Caprotti, allievo storico di Leonardo».

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