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I pendolari della Como-Lecco: «Dieci corse su 23, è un non-servizio»

Lettera aperta all'assessore regionale ai Trasporti Claudia Maria Terzi: «Inascoltati i nostri suggerimenti: un'offerta azzoppata non fa altro che costringere i viaggiatori a trovare alternative»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

Egr. Assessore Terzi,
Egr. Consigliere Presidente Fermi
Egr. Consigliere Sottosegretario Turba
Egr.i Consiglieri Regionali, Presidenti di Provincia, Sindaci, Assessori e Consiglieri Comunali

Egr. Assessore Terzi,

Le avevamo scritto il 29 marzo, suggerendo l'incremento di servizio che a nostro avviso Trenord avrebbe dovuto apportare per consentire l'utilizzabilità della linea Como-Lecco da parte dei viaggiatori a decorrere dalla cosiddetta Fase 2 dell'emergenza Covid; purtroppo non abbiamo ricevuto una sua risposta e sulla Como-Lecco vengono effettuate solamente 10 corse delle 23 abituali e al mattino vi sono solamente una corsa per direzione e un buco di ben sei ore senza alcun treno: praticamente un servizio azzoppato che non può fare altro che costringere i viaggiatori a trovare alternative, in sostanza un non servizio. Come si può pretendere che con una sola corsa al mattino le persone prendano il treno? Resta poi inoltre l'enorme buco di servizio: sei ore senza un treno significa scoraggiare totalmente l'utilizzo del treno e farli circolare vuoti.

Ora, verificando l'orario pubblicato da Trenord, valido da oggi, 3 giugno, ci rammarichiamo del fatto che sulla linea Como-Lecco resterà ancora in vigore l'orario ridottissimo del periodo Covid; questo non permette l'utilizzo dei treni da parte di molti viaggiatori, a causa della ridotta quantità di corse, in particolare al mattino.

Trenord potenzia l'offerta per garantire il 100% dei posti pre-Covid

Alla luce del fatto che, come ben sa anche lei, i treni che circolano sulla Como-Lecco sono treni diesel e quindi non possono essere utilizzati altrove per rinforzare le composizioni e offrire quindi più posti sulle linee più frequentate, vorremmo sapere per quale motivo si è deciso di penalizzare la Como-Lecco - e tutto il territorio attraversato dalla linea - decidendo di non ripristinare il servizio con il numero di corse preCovid.

Scartata la giustificazione del materiale rotabile non disponibile o spostato su altre linee, e considerando che la frequentazione della linea è ad oggi molto bassa proprio a causa della scarsità di servizio, ci sfugge quale possa essere il motivo per penalizzare in questo modo la Brianza lecchese e quella comasca.

Restiamo in attesa di una sua risposta, che crediamo non interessi solamente a noi ma a tutto il territorio della Como-Lecco che a nostro avviso non merita un trattamento come quello attuale: il 43% dei treni e un buco di sei ore al mattino.

Auspicando un cortese riscontro, Le porgiamo distinti saluti.

Per il Comitato Pendolari Como-Lecco, Giovanni Galimberti

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