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“Perché abolire il carcere. Le ragioni di No Prison”. Se ne parla a Calolzio

Al circolo Arci Spazio condiviso si terrà un incontro dedicato alla Giustizia riparativa con la presentazione di un libro sul (delicato) tema

Il Tavolo lecchese per la Giustizia Riparativa invita a partecipare alla presentazione del libro “Perché abolire il carcere. Le ragioni di No Prison” ad opera degli autori Livio Ferrari e Giuseppe Mosconi, chiamati a porre in dialogo le ragioni del movimento abolizionista - che rappresentano - col punto di vista riparativo. L'appuntamento è in programma giovedì 3 marzo alle ore 20.45 presso il salone del Circolo Arci Spazio Condiviso di Calolziocorte, e verrà proposto anche in diretta streaming sulla pagina Facebook di Spazio Condiviso.

La giustizia riparativa: vittime, autori di reati e comunità

"Oggi i conflitti e i reati si generano in contesti sociali sempre meno capaci di comprenderli e di gestirli per superarli, feriscono le relazioni, rompono il patto sociale, generano allarme e senso di insicurezza - spiegano i promotori dell'iniziativa - La Giustizia Riparativa offre una visione e un orizzonte di pratiche innovative per riparare i danni del conflitto, ricostruire relazioni e rafforzare la sicurezza sociale, coinvolgendo tutte le parti implicate: vittime, autori di reato e comunità. È una giustizia che si realizza nell’incontro, nel riconoscimento reciproco, nel dialogo, nell’ascolto, nella responsabilizzazione personale e collettiva". 

Casa e lavoro le emergenza dei calolziesi più fragili

"È necessario che ci sia una comunità capace di prendersi cura dei suoi cittadini e cittadine, delle relazioni e dei legami sociali. Una comunità che si senta parte in causa, non solo in quanto vittima della violazione delle sue regole, ma anche in quanto partecipe dei percorsi di ascolto e dialogo tra le parti coinvolte nel conflitto, nell'ottica di ricomposizione delle relazioni e dei danni che si sono generati. Tutto questo nel rafforzamento della cultura del diritto e dei diritti orientati al benessere di tutte le parti e coinvolgendo la comunità in cui è vissuta l’esperienza del danno, lavorando in chiave preventiva per evitare che i conflitti sfocino in reati". 

Il confronto con "No prison"

Per riflettere con la cittadinanza su una specifica proposta, l’Innominato, Tavolo lecchese per la Giustizia Riparativa, ha così scelto di tornare a confrontarsi (come già una decina circa di anni addietro) con gli autori di un modello di proposta di trasformazione sociale particolarmente esplicito e sfidante. Per questo ha invitato a una serata di confronto pubblico Livio Ferrari e Giuseppe Mosconi, autori del libro “Perché abolire il carcere. Le ragioni di No Prison” (2021), i quali saranno appunto chiamati a porre in dialogo le ragioni del movimento abolizionista - che rappresentano - col punto di vista riparativo, nell’occasione rappresentato da referenti del Tavolo lecchese dell’Innominato.

A Lcco e Calolzio si inaugurano due "Angoli" di giustizia riparativa

L’appuntamento per partecipare alla presentazione del libro è per giovedì 3 marzo, alle ore 20.45, presso il Salone del Circolo Arci, Spazio Condiviso, Piazza Regazzoni 7 a Calolziocorte. Modera: Cecco Bellosi de Il gabbiano. Nel rispetto delle norme anti Covid la sala potrà ospitare 40 persone in presenza (prenotazioni via mail a linnominato@leccorestorativecity.it). Diretta streaming sulla pagina di Spazio Condiviso: https://tinyurl.com/5n6h2jvx 

La scheda del libro "Perchè abolire il carcere"

La povertà, per chi è ristretto nelle carceri italiane, è l'elemento caratterizzante della distanza che li separa dal resto della società, del disinteresse o peggio odio nei loro confronti da parte dei liberi che non hanno nessuna voglia di approfondire la questione. "La prigione umilia, annulla, stigmatizza e impone il dolore, la sofferenza, è crudeltà, crea la mancanza di responsabilità verso il proprio comportamento e aumenta la pericolosità di tutti coloro che vi transitano, che diventano a loro volta moltiplicatori irreversibili e potenziali della violenza ricevuta - spiegano i curatori del volume - Continuare a sostenere il sistema carcerario significa in fondo autorizzare la pratica della vendetta di Stato e della sua violenza, con l'imposizione del dolore e della sofferenza ai ristretti. Non vi è alcun motivo di credere che lo spettro della prigione ridurrà la criminalità, è pertanto assurdo ritardare la ricerca di soluzioni di non carcere".

Durante l’anno in corso, ricorre tra l'altro il decennale dell’Innominato: Tavolo lecchese della giustizia Riparativa, nato a Lecco il 23 maggio 2012 in occasione della celebrazione della strage di Capaci. La serata del 3 marzo vuole segnare l’apertura degli appuntamenti previsti dal Tavolo programmati per questa annualità significativa.

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