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Livelli ottimali delle acque del Lago di Como: il progetto ADDapt entra nel vivo

Concluso lo studio preliminare, ora il coinvolgimento diretto dei Sindaci rivieraschi. Spesa: 600mila euro

Con la conclusione delle verifiche e degli studi preliminari, entra nel vivo la definizione del progetto ADDapt finalizzato all’individuazione al mantenimento di un livello ottimale delle acque del lago di Como e delle risorse idriche del bacino dell’Adda. 

Il progetto era stato finanziato da Regione Lombardia che aveva messo a disposizione 600mila euro grazie a un emendamento al Bilancio regionale presentato dal Presidente del Consiglio Alessandro Fermi e dal Presidente della Commissione Autonomia Mauro Piazza: la sua realizzazione è stata affidata al Politecnico di Milano (Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria - DEIB) e all’Università degli Studi di Milano (Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali - DiSAA) con il coinvolgimento diretto del Consorzio dell’Adda. 

Ora che è stato predisposto lo studio preliminare, sono stati direttamente coinvolti tutti i Sindaci dei Comuni rivieraschi delle province di Como e Lecco ai quali è stato inviato un questionario dettagliato per l’acquisizione di una serie di informazioni relative alle problematiche riscontrate nel territorio di ciascun Comune in tema di bassi e alti livelli, informazioni utili per la definizione finale degli indicatori progettuali. Lo studio finale sarà quindi presentato a settembre.

Il progetto ADDapt

«Con l’attuazione concreta di questo progetto passiamo dal periodo dei problemi a quello delle soluzioni per quella che è la più grande risorsa dei nostri territori, il Lario - sottolineano Alessandro Fermi e Mauro Piazza -. Questo studio, preceduto da una fase di ascolto e confronto con i soggetti territoriali, consentirà di fornire una definizione oggettiva e scientifica sulla necessità di rivedere una norma ormai datata e nata in presenza di elementi ambientali e climatici profondamente diversi da quelli attuali. Saranno definite diverse strategie di intervento finalizzate alla gestione ottimale delle risorse idriche -spiegano Fermi e Piazza- attraverso specifici indicatori di valutazione e tenendo conto dei differenti scenari climatici, del prezzo dell’energia e della domanda irrigua. Si procederà inoltre con l’analisi dell’interazione tra le riserve idriche nei bacini idroelettrici montani, il Lario e i distretti irrigui di valle al fine di individuare soluzioni di equilibrio realisticamente ed economicamente sostenibili. I risultati -concludono i due esponenti politici lariani- dal prossimo autunno saranno accessibili attraverso un geoportale attraverso il quale tutti gli utenti potranno esplorare e verificare il patrimonio di dati e informazioni».

Tra le opzioni d’intervento considerate rientrano l’ottimizzazione della regolazione dei livelli del Lario, l’incidenza delle procedure di riassegnazione delle concessioni idroelettriche e la realizzazione finale delle paratie a Como. Il progetto si propone inoltre di ridurre i conflitti tra i diversi portatori d'interesse (idroelettrici, agricoltori, rivieraschi) del lago, fornendo nuovi e idonei strumenti per la definizione di strategie di governance condivise.

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