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Martedì, 19 Marzo 2024
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Coronavirus, la Lombardia chiede la zona arancione dal 27 novembre

L'auspicio del presidente della Regione Attilio Fontana: «Rassicuranti i dati dell'Rt, in calo, e la pressione sui pronto soccorso che si sta riducendo»

«Tecnicamente da venerdì i parametri della Regione Lombardia ci dicono che siamo già entrati in zona arancione. Il Dpcm Però ci impone che questi parametri vengano mantenuti o addirittura migliorati per due settimane. Quindi il 27 novembre scadono queste due settimane e, se le cose andranno nel verso giusto, potremo chiedere di essere trasferiti in zona arancione».

A parlare così, ai microfoni di Sky TG24, è un Attilio Fontana ottimista. Per il presidente della Regione Lombardia, l'emergenza sembra incanalata in quella direzione come ha avuto modo di ribadire in più di un'occasione.

«Se le condizioni saranno positive - ha spiegato - dopo aver fatto un'attenta analisi con i nostri tecnici e con quelli del ministero, nell'ambito di un'assoluta sicurezza chiederemo di essere ammessi alla zona arancione. Se la situazione dovesse mantenersi come quella odierna, se da parte dei cittadini ci fosse un rispetto delle regole date, tenendo conto che a oggi questo miglioramento è dato solo dall'ordinanza del 22 ottobre scorso - "il coprifuoco" - emessa dalla Regione Lombardia, credo che il passaggio in zona arancione potrebbe essere tranquillizzante».

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Fontana: si sta riducendo anche il numero di chiamate al 118

«Di dati rassicuranti - ha aggiunto - ce ne sono più di uno, credo che i due dati più importanti siano quello dell'Rt, che si sta gradualmente abbassando, e l'indice della pressione sui pronto soccorso che si sta riducendo. Anche il numero delle chiamate al 118 per questioni respiratorie si sta riducendo. Credo che il plateau sia stato raggiunto, adesso aspettiamo che inizi la discesa».

Fontana aveva espresso più o meno lo stesso concetto sempre in tv, a "Mattino 5". «Abbiamo avuto una salita costante e anche molto violenta dei ricoveri in ospedale e nelle terapia intensive, adesso siamo in una fase in cui c'è un aumento, ma molto più ridotto, che si sta avvicinando alla riduzione. Fra qualche giorno inizieremo a vedere anche i dati del lockdown nazionale».

Il Natale? Fontana spera di viverlo con una certa libertà

«Noi - aveva spiegato il governatore - abbiamo già iniziato una fase di leggero, ma significativo, miglioramento della situazione. Il nostro Rt è sceso in maniera sostanziale, in base ai numeri noi rientreremmo oggi in una zona arancione. In base al Dpcm, anche per cautela, fino al 27 novembre resteremo zona rossa però sapendo che i sacrifici dei cittadini sono serviti. All'inizio è meglio un po' di cautela per non dover poi vedere una ripartenza del virus. Meglio insomma una cautela iniziale e mettersi in sicurezza. Più le misure sono rigorose e più si raggiungono risultati. Anche perché - la speranza di Fontana - dobbiamo fare il Natale con una certa libertà».

Da zona rossa a zona arancione: cosa cambia

Nelle regioni arancioni è vietato il servizio all'interno di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, a esclusione delle mense e del catering. Resta però consentito il servizio di consegna a domicilio fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Nelle zone arancioni è consentito andare ad assistere un parente o un amico non autosufficienti senza limiti di orario. Così come è consentito uscire per "raggiungere i figli minorenni presso l'altro genitore o comunque presso l'affidatario, oppure per condurli presso di sé, anche tra Comuni di aree differenti. Tali spostamenti - si legge nelle Faq - dovranno in ogni caso avvenire scegliendo il tragitto più breve e nel rispetto di tutte le prescrizioni di tipo sanitario". È consentito anche se "fortemente sconsigliato" anche spostarsi per accompagnare i propri figli dai nonni.

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