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L'ordinanza di Speranza: cinque regioni in zona arancione, la Lombardia è "gialla"

Il ministero della Salute "libera" quasi tutta l'Italia. Anche Lombardia, Piemonte, Lazio e le altre regioni che sembravano dover rimanere in arancione

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in giornata nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da lunedì 1 febbraio. Sono in area arancione le Regioni Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Tutte le altre Regioni e Province Autonome sono in area gialla.

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L'ordinanza di Speranza: Lombardia in zona gialla

Nessuna regione in zona rossa: scendono in arancione Sicilia e Provincia di Bolzano. Mentre molte regioni passano da arancione a giallo, comprese Lombardia e Lazio, di cui si e' discusso in questi giorni. Con loro "guadagnano" un colore migliore anche Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Fvg, Liguria, Marche e Piemonte.  Secondo la nuova ripartizione che verrà ufficializzata con l'ordinanza quindi:

  • zona gialla: Lombardia, Piemonte, Lazio, Veneto, Campania, Basilicata, Molise, Provincia autonoma di Trento, Toscana, Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Valle d'Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche;
  • zona arancione: Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria, Provincia Autonoma di Bolzano; 
  • zona rossa: nessuna regione

Le indiscrezioni uscite nei giorni scorsi descrivevano una situazione completamente diversa nelle regioni a causa di un'interpretazione del Dpcm uscita proprio dal ministero della Salute secondo la quale non essendo trascorso il quattordicesimo giorno dall'entrata in vigore delle norme restrittive, di molte regioni (dieci) che aspiravano al giallo soltanto Calabria, Emilia-Romagna e Veneto sarebbero passati all'area con minori restrizioni. Ma una decisione non era stata ancora presa e intanto molti presidenti di Regione avevano minacciato ricorsi al Tar. Alla fine il report #37 dell'Istituto Superiore di Sanità ha certificato il passaggio o la permanenza di tutti gli enti locali in aree di relativa sicurezza (nessuna regione si trovava a rischio alto) e allo Speranza ha deciso di anticipare i contenuti dell'ordinanza. In Italia si registra «un decremento del tasso di incidenza dei casi, anche se è una decrescita lenta, tranne che a Bolzano. Vediamo un leggero aumento dei casi asintomatici o paucisintomatici e questo tiene conto del fatto che l'uso più ampio dei test antigenici consente di individuare asintomatici. L'Rt è in calo, e questo è sicuramente positivo», ha spiegato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, al punto stampa sull'analisi dei dati della Cabina di Regia. Anche per la mortalità, ha sottolineato, «c'è una decrescita, abbastanza lenta». 

L'ordinanza che ha portato in zona arancione Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle d'Aosta è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 16 gennaio scorso ed è in vigore dal 17. Sardegna e Lombardia erano invece in zona arancione dal 23 gennaio, ma, come sappiamo, in virtù della famosa "correzione" dell'indice di contagio Rt dopo la collocazione in zona rossa per errore  la circolare (disponibile sul sito del ministero) si basava sulla rivalutazione "ora per allora" dei dati del report n. 35 del 15 gennaio.

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