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Wedding, in provincia di Lecco 2.206 imprese: «Voglia di ripartire»

Nel cronoprogramma delle riaperture varato dal Governo, dal 15 giugno saranno possibili, anche al chiuso, feste e ricevimenti successivi a matrimoni civili o religiosi. Ma con la “certificazione verde”

Nel cronoprogramma delle riaperture varato dal Governo, dal prossimo 15 giugno saranno possibili, anche al chiuso, le feste e i ricevimenti successivi a cerimonie civili o religiose, tramite uso della “certificazione verde”. Come ricordato nei giorni scorsi da Confartigianato Lecco, il settore del wedding ha subìto pesanti effetti della crisi Covid-19 a causa dei provvedimenti introdotti per il contenimento del virus. Inoltre le imprese operanti in questo segmento sono state ulteriormente penalizzate - seppur con intensità differenti - dal crollo di eventi, congressi, fiere e delle attività culturali e di attrazione turistica.

I dati di Lecco e dalla Lombardia

Nel 2020 in Lombardia sono stati celebrati 14.737 matrimoni, numero quasi dimezzato (-44%), rispetto ai 26 mila dell’anno pre pandemia (2019), accelerando il trend di decrescita degli ultimi anni.

Il comparto delle cerimonie e wedding comprende imprese che operano in differenti ambiti di attività: organizzazione, location, catering e intrattenimento; partecipazioni, fotografi e videomaker; capelli, abiti, fedi e accessori e fiori; bomboniere, lista nozze e viaggi di nozze. All’interno di questi 5 ambiti si individuano 30 settori economici di cui alcuni sono fortemente specializzati, con una più accentuata dipendenza dall’andamento di queste cerimonie ed eventi:  agenzie matrimoniali e che organizzano feste e cerimonie, wedding planner, musicisti, cantanti e disc-jockey, imprese che realizzano bomboniere e fotografi.

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Da un’analisi predisposta in collaborazione con l’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia, in provincia di Lecco si contano 2.206 imprese, pari al 8,6% dell’intero sistema imprenditoriale. Circa la metà  (48,9%) del settore (1.079 unità) sono imprese artigiane, per un totale di oltre 7.400 addetti.

Le attività collegate

Tra i settori in esame, le imprese artigiane sono attive nei settori: organizzazione feste, cerimonie e wedding planner; noleggio con operatore di strutture e attrezzature per manifestazioni e spettacoli; trasporto mediante noleggio di attrezzature da rimessa con conducente; produzione pasticceria fresca; ristorazione con somministrazione/ ristorazione connessa alle aziende agricole; gelaterie e pasticcerie; stampa; legatoria; disegnatori grafici; fotografi; parrucchieri ed estetiste; confezione di abbigliamento, accessori e intimo; stilisti; oreficerie e gioiellerie; fabbricazione di cesti floreali, bouquet, candele.

Sulla base delle rilevazioni di Confartigianato molti dei settori rientranti nella perimetrazione del settore del wedding figurano tra quelli che nel 2020, rispetto all’anno pre-crisi (2019), hanno registrato cali di fatturato delle MPI superiori a quello medio del -25,5%: Trasporto persone (-73,8%), Pasticcerie (-36,7%), Moda (tessile, abbigliamento, calzature, occhiali e gioielleria) (-35,9%), Comunicazione: grafici e fotografi (-33,7%) e Area benessere (acconciatori ed estetica) (-33,6%).

Riva, Confartigianato Lecco: «Molto importante il ruolo del comparto sull’economia del territorio»

«Dal lungo elenco di attività che ruotano attorno al settore delle cerimonie e in particolare dei matrimoni - commenta Daniele Riva, presidente Confartigianato Imprese Lecco - si capisce quanto sia importante il peso economico del comparto sull’economia del territorio. Le attività in questione sono in gran parte artigiane e nello svolgimento del loro lavoro, racchiudono tutta l’attenzione, la cura e la passione necessari a rendere indimenticabile e perfetto uno dei giorni più importanti della vita di chi si affida a questi servizi. Finalmente dal 15 giugno i nostri artigiani e i loro collaboratori potranno tornare a lavorare a pieno ritmo regalandoci emozioni e prodotti preziosi. Ci auguriamo che questo sia solo l’avvio di una strada in discesa e senza più ostacoli per uno dei settori più duramente colpiti dalla crisi pandemica».

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