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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Valmadrera, Civate e Annone ricordano i deportati con le Medaglie d'Oro

I sindaci e il prefetto Castrese De Rosa hanno consegnato i riconoscimenti ai famigliari

Valmadrera, Civate e Annone Brianza hanno ricordato coloro che, l'8 settembre 1943, dissero "no" alla Repubblica di Salò e vennero deportati nei lager in Germania. Un cerimoniale che annualmente si ripete e lega la storia presente a quella passata. Nella serata di giovedì 17 giugno è stato la Sala Consiliare di Valmadrera a ospitare i parenti dei cinque decorati, come stabilito dal Decreto del Presidente della Repubblica.

Comune di Annone Brianza
Doscio Tranquillo - nato a Valmadrera - classe 1920

Comune di Civate
Rusconi Giuseppe - nato a Valmadrera - classe 1921

Comune di Valmadrera
Biffi Giuseppe - nato a Torre de' Busi - classe 1924
Tentori Pietro - nato a Valmadrera - classe 1914
Rusconi Cesare - nato a Valmadrera - classe 1924

«Bello avere qui i giovani»

A rappresentare le Amministrazioni sono stati i sindaci Antonio Rusconi, Angelo Isella e Patrizio Sidoti, affiancati dal prefetto Castrese De Rosa, dai capigruppo del consiglio di Valmadrera e da Mario Nasatti, che è risalito alle identità dei decorati studiando i Fogli Matricolari dell'Archivio di Stato di Como. «I sindaci delle piccole realtà sono degli eroi, ed è sempre più difficile trovarne di quelli si mettono in prima linea - ha spiegato Castrese De Rosa durante il proprio intervento -. Con loro, martedì, stipuleremo un patto territoriale di sostegno a chi è in difficoltà: nessuno deve rimanere solo; sarà devoluto un euro per ogni abitante, che si aggiungere al milione di partenza e sosterrà le attività. Oggi celebriamo altri eroi, ovvero coloro che hanno sacrificato tutto per l'ideale di Patria».

«La libertà non è un dono scontato - ha aggiunto il sindaco di Valmadrera Antonio Rusconi -. Penso che sia molto attuale, nella situazione di un Paese in ripartenza, legarsi agli anni della guerra: dobbiamo attaccarci alla memoria per avere un futuro, come diceva il Presidente Pertini. Oggi abbiamo bisogno di testimonianze di persone così». A fargli eco il collega Angelo Isella di Civate: «Fare memoria è una grande cosa. Rino, il mio predecessore, era sempre felicissimo quando, annualmente, si presentava questo momento. Noi facciamo ben poco, ricordiamo delle persone che hanno scelto la parte giusta quando era molto difficile farlo. È bello avere qua i giovani, loro possono portare avanti la memoria».

Patrizio Sidoti ha concluso specificando che «tante volte mi sono sentito solo e abbandonato dalle istituzioni, il fatto che il Prefetto venga in mezzo a noi ci dà forza e sostegno. Fa piacere essere qui a consegnare delle medaglie che testimoniano dei valori importanti, ricordando chi ha sacrificato la sua vita per noi. Oggi viviamo un periodo molto forte, che ci ha chiuso in casa per un anno e mezzo, ho vissuto dei funerali da solo con il parroco».

Al termine degli interventi istituzionali sono stati ricorati i profili dei decorati e sono state consegnate le Medaglie d'Onore agli emozionanti parenti. Ricordato il fatto di cronaca del valmadrerese Tranquillo Doscio, che nel lontano 1941 riuscì a salvarsi dal siluramento della nave che lo stava portando in Africa rimanendo aggrappato per mezza giornata a un bidone di benzina vuoto.

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