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Il libro su Piero Nava arriva al Quirinale: Mattarella scrive ai tre autori lecchesi

«Raccoglie una testimonianza esemplare»: il capo dello Stato ringrazia Bonini, Valsecchi e Scaccabarozzi per avere raccontato la vicenda del testimone dell'omicidio di Livatino. «Non riuscivamo a crederci, soddisfazione enorme. Ora vogliamo coinvolgere le scuole»

"Vi ringrazio molto per il vostro invio del libro di Piero Nava: raccoglie una testimonianza esemplare. Con tanta cordialità, Sergio Mattarella".

Di fronte a questo messaggio, impresso su carta e giunto per posta, hanno pensato a uno scherzo, e si sono fiondati sul web per verificare l'autenticità della calligrafia e della firma. Non hanno impiegato però molto tempo, Lorenzo Bonini, Stefano Scaccabarozzi e Paolo Valsecchi, a capire che la missiva era partita davvero dal Quirinale, vergata di proprio pugno dal presidente della Repubblica.

I tre giovani, autori del libro "Io sono nessuno" edito da Rizzoli, l'attenzione del Colle se la sono guadagnata con un meticoloso lavoro di approfondimento - e la bravura nel renderlo più romanzo che fredda biografia - sulla vicenda riguardante Piero Nava, ex agente di commercio originario del Lecchese che nel settembre 1990 fu testimone oculare dell'omicidio del giudice Rosario Livatino.

Piero Nava rivive con Bonini, Scaccabarozzi e Valsecchi: la storia del testimone di giustizia raccontata dai tre giornalisti lecchesi

Il "grazie" del presidente Mattarella diventa l'ennesimo mattoncino di una soddisfazione che Lorenzo, Stefano e Paolo, apprezzati cronisti lecchesi, hanno visto crescere prima, durante e dopo avere dato alle stampe il libro sulla storia di Nava.

«Per questo messaggio dobbiamo ringraziare il funzionario Giampiero Sica che si è da sempre interessato alle sorti del libro e che ci ha aiutato a far pervenire una copia di "Io sono nessuno" al presidente Mattarella - spiegano gli autori a Lecco Today - Siamo molto contenti perché la vicenda di Nava, oltre all'attenzione della gente, è tornata fra le mani del capo dello Stato e delle istituzioni, e poi per noi si tratta di una grande emozione».

«Tocchiamo l'empatia della gente»

Come spesso accade in casi simili, a suscitarla è stata la condivisione di un momento particolare, quello in cui nella mente si fa spazio l'interrogativo "sarà vero?". «Al Quirinale avevano l'indirizzo di Paolo, dunque materialmente è stato lui a ricevere la lettera - spiegano i tre autori - Quando ci ha mandato il messaggio in chat non riuscivamo a crederci, così abbiamo svolto una veloce verifica su internet per certificare che si trattasse veramente della firma del presidente. Può sembrare una cosa dovuta e persino "istituzionale", ma tante persone si sono complimentate con noi, vivendola con empatia. È ciò che avviene da tempo: abbiamo notato con piacere che la gente si appassiona, oltre alla vicenda di Piero, anche all'andamento del nostro libro».

Gli obiettivi, covid permettendo, sono ben saldi nella testa dei tre amici e colleghi. «Abbiamo sentito Piero Nava ed è davvero contento, in futuro speriamo di riuscire a organizzare una piccola presentazione istituzionale, magari alla Camera. È da sempre un nostro obiettivo. Stiamo immaginando inoltre - concludono Lorenzo, Stefano e Paolo - un percorso con le scuole, al quale Piero tiene tanto: la sfida è riuscire a comunicare questa storia agli studenti, magari affiancando la parte dialogata a quella narrata». "Io sono nessuno" continua la sua ascesa al grande pubblico, quella che solo i libri preziosi sanno percorrere.

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