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Venerdì, 26 Aprile 2024
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«L’Associazione La Nostra Famiglia aveva già deciso: non siamo più una struttura della sanità privata»

«A vuoto appelli e proposte dei sindacati. I contratti di duemila lavoratori saranno cambiati unilateralmente»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

Dopo oltre nove mesi di serrate trattative, a nulla sono valse le proposte delle Organizzazioni Sindacali, e gli accorati appelli delle lavoratrici e dei lavoratori, tese a ricercare ogni possibile soluzione per affrontare i veri problemi dell’Associazione, che certamente non risiedono nel personale.

Questa decisione unilaterale è l’ultima di una serie infinta di posizioni assunte dall’Associazione in questi mesi di trattative: cambieranno in maniera padronale il contratto a 1.600 lavoratrici e lavoratori, mentre ai restanti 400 dipendenti concederanno un’applicazione del contratto con un’interpretazione unilaterale.
Il totale disprezzo nei confronti di chi assiste tutti i giorni con impegno le persone più fragili, i bambini, ha fatto saltare tutte le regole, scritte e non scritte. Da ieri l’azienda ha deciso di interrompere ogni forma di dialogo. Questo disprezzo, insieme all’arroganza dei dirigenti, non ci consente di andare oltre: da oggi la mobilitazione diventa lotta e si procede anche con le vertenze legali.

Il nostro primo appello va a Regione Lombardia, al presidente Attilio Fontana e all’assessore al Welfare Giulio Gallera.
Chiediamo a loro, e a tutti i nostri rappresentanti territoriali, di sollevare politicamente la questione.
Con queste decisioni l’Associazione La Nostra Famiglia si pone fuori dalla Sanità Privata: cosa intende fare la giunta regionale lombarda rispetto all’utilizzo di risorse pubbliche per l’accreditamento di strutture sanitarie che però disapplicano vergognosamente il contratto nazionale della sanità privata?

Il secondo appello va alla politica territoriale e nazionale: chiediamo un intervento immediato presso il ministero della Salute. Bisogna fare luce sulle modalità di gestione dell’Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) alla luce delle ultime decisioni.
Il terzo appello, ma vuole essere anche un ringraziamento, lo facciamo ai genitori: in questi mesi sono stati sempre al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori. A loro chiediamo quindi di continuare a supportare le nostre giuste rivendicazioni. Vogliamo che si continuino a garantire cure di alta qualità ai piccoli pazienti.

L’ultimo appello va alla proprietà e all’avvocato che la rappresenta: la decisione che sta assumendo il Cda sta già determinando un cambiamento storico dentro l’Associazione. La virulenza di questi atti determinerà la rottura del rapporto con i dipendenti. Tornate indietro!
Come organizzazioni sindacali abbiamo già inoltrato ai nostri legali centinaia di procure per far partire immediatamente le vertenze individuali.

In queste ore incontreremo a livello locale i nostri legali per sollevare innanzi al Giudice del lavoro e ovviamente non mancherà la protesta, ancora più dura e ferma, che ci porterà a intensificare le iniziative di lotta.

Le segreterie
FP CGIL Lecco
CISL FP Monza Brianza e Lecco
UIL FPL del Lario Como e Lecco

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