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Sabato, 20 Aprile 2024
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Ospedale di Lecco, presentate le attività della "Banca del latte umano donato"

Nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale è attivo da tempo un centro dedicato al latte materno raccolto e somministrato ai neonati prematuri non in grado di succhiare dal seno della mamma. Al via ora un nuovo servizio di ritiro a domicilio e consegna del latte

Nel  reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale Manzoni di Lecco è attiva da tre anni la Banca del Latte Umano Donato. Si tratta di un vero e proprio centro dedicato al latte materno che viene raccolto, conservato, integrato con elementi nutritivi per la crescita - in particolare calcio e proteine - ed infine somministrato ai neonati prematuri che non sono in grado di succhiare direttamente dal seno della mamma.

Nuovi interventi sul territorio insieme ad Auser Lecco e Cancro Primo Aiuto

A partire dall’ottobre di quest’anno, Cancro Primo Aiuto Onlus in collaborazione con Auser Lecco offrono al territorio lecchese il servizio di ritiro a domicilio e consegna del latte donato dalle mamme. Queste donazioni risultano particolarmente preziose perché permettono di coprire il 100% del fabbisogno di latte per i neonati pretermine più a rischio.

In un anno assistiti in media 60 bimbi prematuri di meno di 32 settimane

Sono in media sessanta i prematuri di meno di trentadue settimane assistiti ogni anno presso la Tin dell’Asst di Lecco, in media del peso di un kilo - un kilo e mezzo, ma ci sono anche piccoli di 500/600 grammi. Circa un quarto di queste madri non dispone, per vari motivi di salute o per lo stress legato al parto pretermine, di latte proprio. Questi neonati si avvantaggiano del latte umano che li protegge dalle infezioni sistemiche e del tratto gastroenterico, favorisce il loro sviluppo cerebrale e stimola il loro sistema immunitario, riducendo così il loro rischio di andare incontro ad alcune delle gravi complicanze della prematurità.

L’organizzazione della Banca del latte umano donato richiede una gestione complessa

L’organizzazione della Banca del Latte Umano Donato richiede una gestione complessa; le madri prelevano il latte con il mastosuttore a intervalli regolari per tenerne attiva la produzione. Il latte viene conservato in contenitori di vetro o di materiale plastico che non altera le sue caratteristiche nutrizionali. In media si conserva per ventiquattro ore in frigorifero, può essere altrimenti congelato. La scelta delle donatrici è frutto di un’attenta selezione, eseguita tramite indagini anamnestiche ed esami ematochimici, al fine di garantire la massima sicurezza dal punto di vista del rischio infettivo e la massima qualità nutritiva.

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Dopo la sterilizzazione e la pastorizzazione il latte viene arricchito con sostanze nutritive che lo rendono un alimento ottimale per i neonati così piccoli. In questa catena di solidarietà un aspetto nodale è rappresentato dalla possibilità di poter agevolare le donatrici attraverso un servizio domiciliare per la raccolta del latte, in modo da permettere a tutte di potersi più facilmente organizzare per dare questo prezioso contributo. Anche in questi difficili tempi di pandemia la generosità di tante mamme non è mai venuta meno. Importante ricordare che la donazione è assolutamente sicura e le procedure sono state aggiornate per identificare eventuali donne positive per Sars-Cov-2 (Covid-19). Esse vengono escluse dalla donazione in via esclusivamente prudenziale, anche se il virus non è mai stato trovato nel latte materno e comunque sarebbe inattivato dalle procedure di pastorizzazione.

L'assessore regionale Gallera: «L’iniziativa che presentiamo oggi esalta la “cultura del dono”»

«L’iniziativa che presentiamo oggi esalta la “cultura del dono” e la rende più funzionale attraverso la raccolta a domicilio - spiega Giulio Gallera, assessore al Welfare di Regione Lombardia - Il latte materno è fonte di vita e il suo utilizzo anche nelle terapie intensive, in momenti di particolare difficoltà, lo fa diventare ancora più importante. Esprimo pertanto un plauso e un sentito ringraziamento, a nome mio e di Regione Lombardia, agli ideatori e protagonisti di questo servizio che coniuga in sé, a tutti gli effetti, i valori della solidarietà e della responsabilità».

Paolo Favini, Direttore generale di Asst Lecco: «Il territorio si dimostra sempre attento ai temi della salute»

«L’Asst di Lecco dal 2017 ha attivato la Banca del Latte Umano Donato - dichiara Paolo Favini, direttore generale dell'Asst Lecco - Il territorio, come sempre attento alle problematiche della salute, risponde con generosità ai bisogni dei bambini le cui mamme non hanno sufficiente latte per il proprio piccolo. Mi preme ricordare che anche in questo momento è importante continuare a donare e che ciò avviene in assoluta sicurezza per chi lo riceve. Desidero sentitamente ringraziare Auser Lecco e Cancro Primo Aiuto Onlus, che mette a disposizione gratuitamente della nostra azienda una macchina che servirà per il ritiro e la consegna del prezioso nutriente, oltre alle abituali attività rivolte ai malati oncologici svolte da entrambe le associazioni».

Roberto Bellù, Capo del Dipartimento Materno infantile: «Anche se conservato, il latte materno ha un valore enorme»

«Un bimbo pretermine, diciamo a 28 settimane, non è abbastanza forte per nutrirsi da sé - precisa Roberto Bellù, Capo del Dipartimento Materno infantile, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Terapia Intensiva Neonatale di Lecco - L'unico modo per somministrare il prezioso nutrimento è attraverso un sondino, che fa scendere direttamente nello stomaco del piccolo poche gocce di latte, inizialmente 0,5 millilitri per volta, otto o dieci volte al giorno. Anche se conservato, il latte materno ha un valore enorme per le sue proprietà immunologiche e nutritive, e questo vale specialmente per i nati pretermine. L'alternativa sarebbe usare il latte artificiale, cosa che cerchiamo di evitare il più possibile. Grazie alla solidarietà e alle donazioni di tante mamme abbiamo potuto nutrire i neonati più piccoli e critici, con evidenti vantaggi in termini di crescita e salute, ormai documentati da tutta la letteratura internazionale e dalla nostra esperienza clinica».

Claudio Dossi, Presidente di Auser Lecco: «Grazie all'auto che ci viene donata, potremo svolgere un nuovo servizio per la comunità»

«Auser già svolge la sua attività di volontariato in provincia, verso anziani, bambini e disabili ed è ben felice di aderire a questa opportunità di solidarietà che Asst di Lecco ci ha proposto: un gesto di solidarietà verso i bambini prematuri - aggiunge Claudio Dossi, Presidente di Auser Lecco - Per noi e per i nostri volontari metterci a disposizione del territorio è una cosa normale e sapere che la nostra azione insieme ad altre associazioni e all’azienda sanitaria potrà essere utile per nutrire tanti bambini prematuri e critici non può che riempirci di gioia. E grazie a questa auto che ci viene donata, potremo svolgere un nuovo servizio sociale per la comunità facendo sicuramente felici tante mamme che donano il proprio latte materno a bimbi di altre mamme, proteggendo così tutti insieme il nostro futuro. In questo modo Auser porta a completamento anche un dialogo da tempo aperto con il primario di Terapia Intensiva Neonatale di Lecco che tanto auspica a questa soluzione e che grazie anche alla direzione dell’ASST oggi si concretizza».

Flavio Ferrari, onlus Cancro Primo Aiuto: «Ci è stata fatta presente questa esigenza e non ci siamo tirati indietro»

«Collaborare con altre associazioni in campo sanitario è una delle caratteristiche di Cancro Primo Aiuto - sottolinea Flavio Ferrari, Amministratore Delegato della onlus - Ci è stata fatta presente questa esigenza e non ci siamo tirati indietro. È vero che può sembrare esulare un po’ dalla nostra mission, visto che ci occupiamo di malati oncologici, ma è altrettanto vero che questa attività si può inquadrare come una forma di prevenzione, perché col latte materno questi bambini avranno meno rischi di ammalarsi».

Il latte materno

I responsabili del servizio hanno inoltre ricordato che il latte materno rappresenta il miglior alimento per i neonati, perché fornisce tutti i nutrienti di cui hanno bisogno nella prima fase della loro vita, come per esempio certi acidi grassi polinsaturi, proteine, ferro assimilabile. Inoltre, contiene sostanze bioattive e immunologiche che non si trovano nei sostituti artificiali e che invece sono fondamentali per proteggere il bambino da eventuali infezioni batteriche e virali, da allergie e malattie metaboliche. È per questo che tutti i bambini dovrebbero essere esclusivamente allattati al seno per i primi sei mesi di vita (26 settimane).

Secondo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, dell’Unicef e dell’Unione Europea, recepite anche dal nostro ministero della Salute, l’allattamento al seno dovrebbe poi continuare per due anni e oltre, secondo il desiderio della mamma e del bambino (fonte Associazione Italiana Banche del Latte Umano Donato).

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