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Morìa di pesci nell'Adda, recuperata una tonnellata di carpe

Il video dei pescatori intervenuti nel fiume a Brivio per documentare l'accaduto: «Quasi certamente è colpa della siccità delle scorse settimane»

«Oggi grazie all'aumento del livello dell'acqua siamo stati impegnati a recuperare i pesci morti nelle stoppate per sottoporli all'attenzione del Parco Adda Nord allo scopo di attivare le azioni che riterranno dovute e necessarie. Abbiamo recuperato moltissimi pesci in stato di decomposizione e tutti in fase riproduttiva. Siamo veramente senza parole per descrivere quanto accaduto».

Nel lago di Olginate pesca super dopo il lockdown

Queste le parole dei portavoce dell'Associazione Pescatori sportivi Brivio, intervenuti domenica 2 maggio lungo il fiume in zona "Stoppate" per recuperare oltre 200 esemplari di pesci trovati senza vita. Il motivo? Sarebbe da ricollegare alla forte siccità delle scorse settimane con conseguente abbassamento del livello dell'Adda proprio nel momento in cui molti pesci si riproducono e per farlo "fregano" in zone dove l'acqua è più bassa. Di solito in questo periodo l'acqua è però ben più alta e questa situazione di siccità li ha praticamente "intrappolati" fino a far mancare a molti di loro l'ossigeno. Le cause non sarebbero dunque da ricollegare all'inquinamento, nè all'opera dell'uomo, anche se lo strutturale abbassamento dell'Adda registrato negli ultimi vent'anni ha complicato - e tanto - la vita a pesci e animali. Anche per questo il parco Adda Nord ha già avviato alcuni interventi mirati alla tutela dell'ambiente fluviale.

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«Io non sono un biologo, non è facile individuare le cause esatte dell'accaduto, ma pare sia tutto da ricollegare alla siccità dei mesi scorsi - conferma Stefano Previtali, presidente di Aps Brivio - Le carpe vanno nelle stoppate a fregare per riprodursi e cercano zone di acqua bassa, questa volta il periodo giusto per la riproduzione ha purtroppo coinciso con le settimane di siccità. Un episodio simile era già accaduto in passato, con l'acqua più bassa del normale nel momento più adatto alla riproduzione dei pesci. Più indietro nel tempo però fenomeni come questo erano molto più rari - aggiunge il pescatore - Vent'anni fa l'acqua era ben più profonda prima, di recente il fiume ha portato più detriti e sedimenti e quindi l'Adda e la palude non sono più profonde e "accoglienti" come un tempo».

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Pescato nell'Adda un pesce siluro di 42 chili

Con Previtali (che ha girato il video che qui vi proponiamo) hanno raccolto le carcasse dei pesci anche altri amici pescatori, insieme alle guardie ittiche del Comune di Brivio e alla Fipsas di Lecco guidata da Stefano Simonetti. «Eravamo in dieci e solo questa mattina abbiamo recuperato circa mille chili di carpe per un totate di 230/250 esemplari - conclude Stefano Previtali - Questi pesci dovrebbero essere morti nelle ultime deu settimane. Ora l'acqua, con la pioggia degli ultimi giorni, è quasi tornata al livello normale, lo si è visto andando in barca, la riproduzione continua la speranza è che si rimetta un po' in sesto la situazione. Il Parco ha già promesso una nuova semina di carpe e un'immissione di specie ittiche pari agli esemplari andati purtroppo perduti».

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