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Guerra in Ucraina: un percorso di sostegno psicologico ai profughi ospitati nel Lecchese

L'iniziativa promossa da Ats Brianza in collaborazione con le Asst: "Rafforzare le comunità dell'accoglienza"

È stato presentato all'Organismo di Coordinamento per la Salute Mentale e della Dipendenze il percorso che Ats Brianza intende avviare nell'ambito del sostegno psicologico ai cittadini Ucraini ospitati nel territorio e provenienti dalle zone di guerra. L’Ocsm ha condiviso l’opportunità di portare avanti questo progetto e ha fornito alcune valutazioni poi integrate nel piano di lavoro che verrà portato avanti in collaborazione con le Asst.

“Accanto ad una presa in carico dei bisogni di accoglienza, sistemazione e gestione della presenza sul territorio dei rifugiati - sottolinea il Direttore Generale di Ats Brianza Carmelo Scarcella - è necessario attivare percorsi di supporto del possibile disagio psichico connesso all’evento traumatico della guerra e del forzato esodo dei cittadini Ucraini”.

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"Per garantire un percorso finalizzato alla tutela della salute mentale dei rifugiati - continua il Direttore Sociosanitario Antonio Colaianni - è necessario coordinare, consolidare e implementare la rete dei servizi che a diverso titolo si occupano sul territorio di accoglienza e cura dei rifugiati, con la finalità di favorire l'intercettazione precoce di situazioni di disagio psichico e, quindi, l’attivazione di adeguati percorsi di sostegno e di cura. Rafforzare le comunità di accoglienza è l’obiettivo che si vuole perseguire riconoscendo gli apporti specifici che ogni soggetto istituzionale sta mettendo in campo nell’accompagnare la presenza sul territorio dei rifugiati".

Il progetto verrà proposto anche a Comuni, scuole e associazioni

Ats sta quindi costruendo un progetto di intervento che, anche attraverso la Rete di Pronto Intervento Psicologico per l’Emergenza, istituita presso Ats Brianza, verrà proposto agli stakeholder (referenti comunità ucraina, Istituti Scolastici di ogni ordine e grado, Comuni, Centri di Accoglienza Cas e Sai, Associazioni di volontariato, ecc.) così da facilitare l’emersione dei bisogni. Il progetto prevede, quali contesti privilegiati degli interventi, i luoghi dell’accoglienza. Con particolare riferimento agli Istituti Scolastici, si ritiene importante fare rete con gli Psicologi che operano all’interno degli Sportelli di ascolto e con gli Psicopedagogisti presenti nelle Scuole, attraverso gli Uffici Scolastici Territoriali delle due province di Lecco e di Monza.

"In merito alla situazione nel suo complesso - fanno sapere inoltre gli uffici di Ats Brianza - si ritiene importante individuare figure appartenenti alla Comunità Ucraina che possano essere 'antenne del bisogno', e sostenere la popolazione rifugiata rispetto al non sottovalutare eventuali elementi di disagio psichico e, conseguentemente, di bisogno psicologico, oltre che aiutare i servizi nell’ attuazione di interventi ad hoc in base alle caratteristiche della cultura di appartenenza".

Tre livelli d'intervento

Nella gestione dell’emergenza e nella necessità di individuare percorsi strutturati d’intervento, sono stati individuati tre livelli d’intervento:

  • INTERCETTAZIONE DEL BISOGNO: coinvolgere le comunità locali Ucraine, gli istituti scolastici (di ogni ordine e grado), i servizi dei Comuni, le Associazioni che stanno fornendo una prima assistenza di base, per l’intercettazione di situazioni di fragilità psicologica e/o disagio psichico.
  • INTERVENTO DI PRIMO LIVELLO: rilevazione e valutazione dei bisogni psicologici in raccordo con l’intervento di consulenza e presa in carico della Rete di Pronto Intervento Psicologico per l’Emergenza.
  • INTERVENTO DI SECONDO LIVELLO: attivazione nei servizi specialistici del territorio di percorsi di presa in carico di problematiche psichiatriche rilevanti/in acuzie e per l’eventuale invio di pazienti meritevoli di approfondimento diagnostici.

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