Ddl Zan affossato, la protesta anche a Lecco: “Non era una legge per pochi”
Circa trenta associazioni hanno aderito alla protesta capeggiata da 'Renzo e Lucio' in piazza Cermenati
Circa centocinquanta persone si sono ritrovate in piazza Cermenati a Lecco per protestare contro l'affossamento del Ddl Zan avvenuto mercoledì in Parlamento. Dopo il voto segreto e le esultanze sguaiate viste a Palazzo Madama si è sollevato un vero e proprio polverone, che ha portato migliaia di persone in piazza a Milano in segno di protesta. Il movimento si è esteso ad altre 42 piazze italiane, tra cui quella della città capoluogo. Una trentina le realtà lecchesi che hanno aderito, capeggiate dall'associazione Renzo e Lucio: al termine degli interventi è andato in scena un flash mob, con i presenti che hanno sollevato i cartelli recanti la scritta “Vergogna! Noi (R)esistiamo!”.
“Non era una legge per pochi”
VIDEO | Ddl Zan affossato, Maniaci (Renzo e Lucio): “Non era una legge liberticida. Ci sentiamo traditi“
Ad aprire la lunga serie d'interventi è stata Dalila Maniaci, presidente di Renzo e Lucio, che più volte ha contestato l'etichetta di “legge liberticida" appiccicata sulla proposta: “Dato che l’omotransfobia un reato è catalogato come ‘per futili motivi’ e non come quello che è in realtà. Non è possibile nemmeno avere dei numeri precisi e delle statistiche e per questo si ha la percezione di un basso numero di casi denunciati. Non è una legge a cambiare la realtà, ma è un passo fondamentale per una civiltà che sta riconoscendo te stessa. Non era una legge destinata alla comunità Lgbt+ e a quella dei disabili, ma per tutti”.
Ad aderire anche la Cgil: “C’è una destra sempre più forte e arrogante, che esulta come allo stadio per aver negato dei diritti. I fascisti sono entrati in una sede della democrazia, ieri un preside ha fatto un saluto romano mentre i ragazzi inneggiavano al Duce. Questa comunità deve farsi sentire e non farsi fermare, com’era accaduto allora”, ha detto la rappresentante.
Sara Canali ha parlato per Con la Sinistra Cambia Lecco e Sinistra Italiana: “Vedo tanti giovani più avanti di chi ha esultato in Parlamento. Altrove, in Europa, sono molto più avanti di noi: mentre qua si negavano dei diritti, negli USA è stato emesso il primo passaporto con il terzo genere per le persone non binarie. Qui non possiamo scegliere chi amare e come amare. Chi oggi grida vittoria e si comporta come allo stadio deve chiedersi se un voto vale più della dignità”.
Tra gli esponenti di spicco Gian Mario Fragomeli, parlamentare del Partito Democratico: “Questo sarebbe potuto essere un sabato molto diverso, c’erano tutti i presupposti per discutere su una legge approvata, tagliata dalla discussione parlamentare perché si ha paura del confronto. Per questo è doppiamente grave ciò che è successo. È stata un’occasione persa per il nostro Paese: non potevamo accettare di tagliare il tema dell’identità di genere, avrebbe tolto senso alla norma; non mi vengano a dire che la legge Ronzulli-Salvini possa essere sostitutiva, perché cancellerebbe pure un pezzo della legge Mancino. Alessandro Zan saluta Lecco e mi ha promesso che tornerà qui dopo la presenza alla Festa Democratica”.
Alec Sebastian D’Aulerio è responsabile social di Acet, associazione trasgenere: “In Parlamento ci si è comportati da pagliacci, ridendo su diritti e morti, oltre 400, che ogni anno aumentano. Ho visto abbastanza, a loro non è mai interessato mediare, ma solo farsi pubblicità in vista delle elezioni; del nostro benessere e di quelle delle persone disabili non è interessato, hanno solo voluto levare e levare a una legge già perfetta in partenza. L’identità di genere riguarda tutti, non solo la comunità transgender. Sono stanco di contare sempre meno amici vicino a me, nessuno merita di essere lasciato indietro ”.
Elena Lomonte ha fatto da portavoce per i Giovani Democratici: “L’unica parte sconfitta sono i diritti di migliaia di persone, battuti da chi dovrebbe rappresentarci. Queste persone sono la comunità: come siamo arrivati a questa situazione? Il vero problema in Italia è lo scarto tra il pensiero dell’opinione pubblica e quello della classe dirigente, composta da attori politici che fanno spettacolo, anche a costo di togliere la voce ai cittadini. Dovremo ricordarci di chi si è battuto di questi diritti e di chi li ha usati come semplice moneta politica”.
Parola anche a Franco, rappresendante delle "Sardine" di Lecco: “C’è una nazione pronta che solidarizza con la comunità Lgbt e i disabili da tempo. Anche l’Europa è pronta per il DDL Zan e ha definito uno scempio certe scene del Parlamento. Lega e Fratelli d’Italia sono la vergogna di questo paese, con il Popolo delle Libertà che si è aggregato all’estrema destra; altrove le destre hanno il buonsenso di difendere i diritti, qui la voglia di allargare il consenso tra i fascisti. Questa è una battaglia sociale, non un bisticcio politico e bisogna risponderne solo al popolo italiano; per tutti quelli che ci hanno fatto fare questa enorme figura di merda a livello internazionale abbiamo solo una parola: vergogna!”.
“Nella nostra vocazione c’è la crescita di una vocazione antifascista e questa piazza ci rappresenta - ha detto il portavoce di Anpi -. Il fascismo ha represso ciò che non era razza bianca è limitato fortemente la figura delle donne durante il ventennio e oggi vediamo una proposta per la tutela delle minoranze rigettata. Il fascismo non è un fantasma europeo, ma una pratica fastidiosamente presente nella realtà”.
Alis, Unione degli Studenti Lecco, ha raccontato delle difficoltà vissute tra i banchi dai queer: “L’affossare il ddl Zan rappresenta una sconfitta per tutte le categorie non difese. Le scuole non sono ancora un posto sicuro per studenti e studentesse queer, completamente esclusi dal divattito. Richiediamo supporto psicologico e una didattica inclusiva, vogliamo molto di più del ddl Zan”
Chiusura affidata al professor Ruscigno del Movimento Federalista Europeo: “Siamo indietro rispetto all’Europa, la politica lo è. Il ddl Zan sarebbe stato solo il primo passo verso una maggior inclusione. E vogliamo parlare di chi si è trincerato dietro il voto segreto? Ma vergognatevi! Esprimete per tempo le vostre intenzioni. Questa è una pagina nera, c’è un filo rosso che lega tanti eventi in cui si negano i diritti. Apriamo una nuova pagina della resistenza, occorrerà ancora di più domani per la libertà e per i diritti”.
Hanno aderito alla manifestazione:
- Renzo e Lucio Lecco Lgbt+ diritti
- Legambiente Lecco Onlus
- Circolo Arci Spazio Condiviso
- la Libreria Volante
- Lezioni al Campo - Lecco
- con la Sinistra CAMBIA LECCO
- Giovani Democratici Lecco
- Libera Lecco
- Mir Sada
- Unione Degli Studenti Lecco
- AmbientalMente
- Il Segreto di Penelope
- Cgil Lecco
- Rifondazione
- Anpi Lecco
- Sinistra Italiana Lecco
- +Europa Lario
- Potere al Popolo
- Gioventù Federalista e Movimento Federalista Europeo
- Arci Comitato provinciale Lecco - Sondrio
- Partito Democratico Lecco e Partito Democratico provincia di Lecco
- Le Alborelle
- Les Cultures
- Dinamo Culturale
- Circolo Libero Pensiero
- Il Grande Colibrì
- Associazione Culturale UP per Monte Marenzo
- Comitato Possibile di Como