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Indice Rt sbagliato, Lombardia "arancione"? «Ma da Roma basta calunnie»: Fontana "assaltato" dalle minoranze

Il presidente regionale difende l'operato dei tecnici: «Abbiamo sempre fornito dati corretti, le mancanze non sono qui». De Rosa ed Erba all'attacco del governatore

«La Lombardia deve essere collocata in zona arancione». La richiesta arriva direttamente da Attilio Fontana, presidente regionale, ed è evidenziata da «i dati all’esame della cabina di regia, ancora riunita. Abbiamo sempre fornito informazioni corrette. A Roma devono smetterla di calunniare la Lombardia per coprire le proprie mancanze». L'arcano starebbe nell'errato calcolo dell'indice Rt (quante persone può contagiare un infetto in un determinato periodo), e quindi renderebbe necessaria una nuova valutazione; se l'errore venisse confermato dalla cabina di regia, il ministro Speranza potrebbe firmare l'ordinanza che rimetterebbe la Lombardia in zona arancione a partire da domenica.

Stando a quanto riportato nella bozza del monitoraggio settimanale prodotta dall'Iss, nei dati trasmessi dai tecnici lombardi l'indice Rt era superiore a 1,25, dato che fa scattare l'inserimento automatico nella fascia più restrittiva. L'errore finale sarebbe dovuto al fatto che l'indice viene calcolato sui dati relativi ai sintomatici che «sviluppano i sintomi a distanza di giorni dalla data in cui sono entrati in contatto con il virus»; i tecnici regionali, in sintesi, avrebbero ammesso di aver trasmesso i dati sbagliati al Ministero della Salute nell'ultimo monitoraggio, anche se gli altri membri della Giunta, oltre Fontana, hanno diretto le responsabilità verso Roma.

«Errori del Governo»

«Il Governo prenda atto degli errori commessi fino ad oggi e faccia tornare subito i lombardi a lavorare. Roma la deve smettere con questo attacco e questo astio nei confronti del sistema produttivo Lombardo e in generale di tutti i Lombardi», ha affermato l'assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia, Guido Guidesi. «La Regione utilizzerà tutti gli strumenti a sua disposizione per tutelare i propri cittadini e lo farà fino a quando la situazione non cambierà».

«E' vergognoso, c'è voluto il ricorso al Tar per far emergere la verità: la Lombardia non deve essere in zona rossa. La pazienza dei lombardi è finita, non vogliamo più essere presi in giro da Roma e pretendiamo che i cittadini possano tornare a lavorare». A dirlo è stato il sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega ai Rapporti con il Consiglio regionale, Fabrizio Turba: «Dopo 12 mesi di grandi sacrifici in cui i lombardi hanno scrupolosamente rispettato tutte le disposizioni del Governo ci chiediamo perchè la nostra Regione deve essere sempre danneggiata, non vorremmo fosse ormai solo una questione politica e culturale caratterizzata dall'astio nei confronti dei Lombardi».

Pd: «Serve un chiarimento»

«Fontana e Moratti spieghino subito e in modo convincente se da una settimana siamo in zona rossa perché Regione Lombardia ha sbagliato a calcolare l'Rt - ha dichiarato per il gruppo regionale del Pd il capodelegazione in Commissione sanità Samuele Astuti -. Inutile dire che sarebbe un errore molto grave, che ha avuto ricadute pesanti sulla vita dei lombardi, sugli studenti che non sono andati a scuola, sui ristoratori e sui negozianti che hanno dovuto tenere chiuse le loro attività. Se, dopo giorni di polemiche e di ricorsi, la responsabilità della serrata fosse della Regione, Fontana dovrebbe perlomeno chiedere scusa pubblicamente e con lui tutti gli esponenti del centrodestra regionale che hanno accusato il Governo di aver voluto affossare la Lombardia e la sua economia».

L'attacco a Fontana: «Errore imperdonabile»

Il presidente regionale ha ricevuto duri attacchi anche da parte dei consiglieri pentastellati. «Se così fosse, Regione Lombardia risponda di questo imperdonabile errore e paghi i danni a tutte quelle imprese, a tutti quei lavoratori, a tutti quegli studenti che stanno subendo sulla propria pelle gli effetti dell’incapacità di questa Giunta - ha attaccato il capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Massimo De Rosa -. Non solo hanno dimostrato di non saper gestire l’emergenza, ma ora parrebbe che per un loro errore nel comunicare i dati abbiamo pagato il prezzo, economico e psicologico, di una settimana in zona rossa. Ora paghino i danni. Se la notizia fosse confermata il Movimento Cinque Stelle valuterà se intraprendere in tal senso un’azione legale nei confronti della Giunta di centrodestra». 

«Sarebbe gravissimo. Praticamente da una settimana hanno bloccato l’intera Regione concentrandosi su di un ricorso al Tar contro loro stessi - prosegue De Rosa -. Silurato con disonore l’ex assessore Gallera, al presidente Fontana è stata tolta anche l’ultima foglia di fico usata per coprire le proprie vergogne. Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia dicano ora ai lombardi, costretti a tenere i negozi chiusi e i figli a casa sulla base di un loro errore, a chi devono rivolgersi per veder riparato al danno subito. Chi risponderà di questo ennesimo scandalo?».

«Autodenuncia gravissima»

«La Giunta Lombarda tiene chiusi in casa i lombardi per una settimana, presenta ricorso al Tar e poi si accorge che i dati comunicati al Ministero della Salute erano sbagliati. Non è un'indiscrezione ma un'autodenuncia tardiva e gravissima - ha aggiunto Raffaele Erba, consigliere regionale del pentastellato -. Non ci sono più parole per commentare quanto sta accadendo nella nostra Regione. Il danno arrecato dalla Giunta Fontana ai lombardi rasenta l'inverosimile. Commercianti, imprese, studenti e coloro che hanno subìto le conseguenze di questo imperdonabile errore avrebbero i margini per chiedere il risarcimento dei danni alla Giunta Fontana. Questo è l'ennesima capitolo di una saga che vede la Regione motore dell'economia italiana lasciata allo sbando dal Governatore e dalla sua Giunta che invece dovrebbero traghettarla in porti sicuri».

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