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Il Gs Mario Corti torna in pista, Rossi: «Notizia che mi rende felice, spero di scalare le montagne con loro»

Il sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega allo Sport, alle Olimpiadi 2026 e ai Grandi eventi plaude alla rinascita dello storico gruppo lecchese

Il Gruppo Sportivo Mario Corti 1959 Asd di Lecco ha annunciato la ripresa della propria attività agonistica nel ciclismo dopo un decennio di stop in cui aveva mantenuto vive solo le attività amatoriali. La società, guidata da Paolo Corti, nipote del fondatore Tullio, riprenderà la propria attività dal rione di Acquate, da cui saltò in sella nel 1959. Una rinascita apprezzata anche da Regione Lombardia.

«Felice della notizia»

«In un momento difficile come quello che stiamo vivendo a causa del Covid - ha sottolineato Antonio Rossi, sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega allo Sport, alle Olimpiadi 2026 e ai Grandi eventi - la notizia del ritorno in sella della GS Corti, che in passato ha organizzato vari campionati regionali e un italiano di ciclocross, non può che farmi un grande piacere. E' proprio un bel segnale. Sono felice di questa notizia come lecchese, come sportivo e come rappresentante delle istituzioni, in particolare in un momento difficile come questo in cui tante società sportive sono state messe in crisi dalla pandemia e lottano ogni giorno per far quadrare i conti ed evitare la chiusura. Avere il coraggio di riaprirne una storica come la GS Corti è ammirevole e non può che trovare il mio appoggio».

Il G.S. Mario Corti riapre i suoi armadi e rispolvera la storia. Torna la gloriosa maglia granata

Quindi, con un pensiero fra passato e futuro Rossi conclude: «Quando da ragazzo uscivo presto la mattina per andare ad allenarmi in barca e prepararmi per le Olimpiadi, mi accadeva di veder sfrecciare con entusiasmo sul lungolago i plotoncini di ragazzi della Corti. Il ciclismo è uno dei miei sport favoriti e lo pratico con frequenza. Spero proprio, una delle prossime mattine, di ritrovare sulle strade della Valsassina, sugli strappi del Ghisallo, sulle rampe verso Valbrona e Valcava e sul muro di Sormano quel trenino d'un tempo, tinto di granata, per accodarmi, sudare e scalare insieme le vette delle nostre splendide montagne».

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