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"Caro De Capitani, l'esempio dei cigni è il meno calzante: crescono la prole due maschi"

L'associazione "Renzo e Lucio" replica al post pubblicato dal sindaco di Pescate per la "salvaguardia dell'identità territoriale": "Gli studi testimoniano che i bambini cresciuti da famiglie omogenitoriali o non costituite dai genitori biologici non presentano alcuna difficoltà"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

Pochi giorni fa il sindaco di Pescate Dante De Capitani ha lanciato una "Campagna per la salvaguardia dell'identità territoriale".

"Nei secoli, sulla terra, nel vento e…. nel lago: La Famiglia non cambierà mai…"

E il suo commento, sotto al post: "In un mondo dove si celebrano gay pride, uteri in affitto, adozioni gay, madonne con la barba e san Giuseppe effemminati, dovremmo esibire il crocifisso più spesso, non nasconderlo".

Forse per cercare di dare valore e credibilità alla sua affermazione, ha accompagnato il tutto da una foto di due cigni. Probabilmente voleva dimostrare che anche la natura prevede che la famiglia sia composta da un maschio e una femmina.

Peccato che l’esempio del cigno sia uno dei meno azzeccati che potesse fare. Infatti, un quarto delle coppie di Cygnus atratus è costituito da due papà. Ovviamente i maschi non depongono le uova. Quindi si accoppiano con una femmina, aspettano che sia lei a deporle e a quel punto la abbandonano, scegliendo un maschio con cui crescere la prole. E a quanto pare, questi padri sono bravissimi e ai loro pulcini non fanno mancare proprio nulla. Tanto che il loro successo riproduttivo, secondo diversi studi, è persino maggiore di quello delle coppie eterosessuali.

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Il post di De Capitani

Detto questo, chiediamo al sindaco perché si senta minacciato dall'idea che esistano i matrimoni fra coppie omosessuali e le famiglie arcobaleno. "La Famiglia" cui fa riferimento è quella "tradizionale" composta da una madre e un padre. Nessuno ha intenzione di cambiare la composizione di questo nucleo.

Tuttavia, sarebbe falso credere che sia l'unico capace di dare alle bambine e ai bambini ciò di cui hanno realmente bisogno: un ambiente amorevole e sicuro, capace di fornirgli gli strumenti necessari per diventare una persona che sia anche membro attivo per la società.

Diversi bambine e bambini in Italia non sono cresciuti dai loro genitori biologici, o non sempre da entrambi. Oltre alle famiglie arcobaleno, ci riferiamo anche a tutti coloro che sono cresciuti da un membro della famiglia che non è il genitore biologico ma ne hanno la responsabilità genitoriale.

"La scienza smentisce le accuse"

Dagli anni '70 a oggi sono centinaia le ricerche delle associazioni medico-scientifiche che si sono concentrate sullo studio di questi casi, fra cui quello delle famiglie arcobaleno. Da quasi tutti gli studi è emerso che i bambini cresciuti in famiglie omogenitoriali o non costituite dai genitori biologici non presentano alcuna difficoltà né nel corso della crescita né durante la loro vita da adulti. Anzi, sembrerebbe che i bambini cresciuti da coppie omosessuali abbiano la tendenza a essere più tolleranti verso il prossimo e a comprendere la diversità.

Invece, per quanto riguarda gli studi che si sono rivelati "contro" le famiglie omogenitoriali, sono stati riconosciuti come scientificamente inattendibili. Infatti ne è stata ritirata la pubblicazione.

Ciò significa che, ad oggi, non esiste alcun documento scientifico accreditato che sostenga che i nuclei familiari “non tradizionali” siano un problema per i bambini.

Detto ciò, se ancora i modelli di famiglia diversi da quello più comune vengono percepiti come una minaccia dal sindaco di Pescate, forse i valori cui fa riferimento sono troppo fragili per una "Campagna di salvaguardia dell'identità territoriale".

L'associazione Renzo e Lucio LGBT+ Diritti 

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