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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Vaccino anticovid, «i ritardi delle consegne stanno complicando i piani»

La discontinuità nella consegna delle dosi da parte di Pfizer rallenta la campagna. Il coordinatore regionale Lucchini: «La fine della prima fase slitta all'11 marzo»

La campagna vaccinale anticovid continua, ma a singhiozzo: i ritardi nelle consegne delle dosi da parte di Pfizer ha infatti rallentato i piani della Regione. Questa settimana la Lombardia avrà 20mila dosi in meno che diventeranno 25mila la prossima e nessuna certezza su cosa succederà nelle prossime. Intanto, è stata superata quota 200mila vaccinazioni già eseguite.

«Sappiamo - ha spiegato il coordinatore regionale Giacomo Lucchini - che dobbiamo modificare la programmazione rallentando le prime dosi per garantire a tutti il richiamo. I ritardi nelle consegne di Pfizer sposteranno la fine della prima fase dal 28 febbraio all'11 marzo». Con la conseguenza che slitterà l’inizio della campagna per gli ottantenni e i cronici.

Per quanto riguarda la seconda fase, «la campagna - ha continuato Lucchini - proseguirà quindi con l'allargamento, condiviso con il ministero e la struttura commissariale agli ultraottantenni, alla fascia 60-79 e ai cronici e fragili».

Moderna e Astrazeneca

È intanto prevista per settimana prossima la consegna delle prime 11mila dosi del vaccino di "Moderna" che «saranno distribuite nelle strutture più penalizzate dalla mancata distribuzione di Pfizer». Per quanto riguarda invece Astrazeneca, Lucchini ha spiegato che «si aspetta l'approvazione di Ema per il prossimo 29 gennaio e quindi l'avvio delle consegne per il mese di febbraio».

Sempre in tema di "fase due", Lucchini ha confermato che la Lombardia guarda «con grande attenzione al mondo delle aziende e dei medici del lavoro con i quali faremo degli accordi come quelli già sottoscritti con i medici di medicina generale e le farmacie». Gli stessi accordi saranno sottoscritti anche con tutte le altre categorie, a partire dalla sanità militare, che potranno dare un contributo fattivo al raggiungimento degli obiettivi».

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In questo quadro  alcuni ospedali lombardi, in particolare quelli che aspettavano ieri una consegna da parte di Pfizer, hanno esaurito le scorte.

«In un’ottica di sistema - ha precisato Lucchini - abbiamo già riallocato le dosi nelle strutture che ne erano sprovviste in modo tale che tutta la pianificazione dei richiami possa essere rispettata. È evidente che questo andamento discontinuo delle consegne stia creando delle difficoltà. In un piano, dunque, che ha poche certezze bisogna rispettare bene la pianificazione e avere delle cautele».

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