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Giovedì, 25 Aprile 2024
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«Lunghe liste d'attesa per le case di riposo. E preoccupano i probabili aumenti delle rette»

La riflessione dello Spi Cgil Lecco dopo l'emergenza covid: «C'è anche il tema della tenuta economica delle Rsa. Ma occorrono soluzioni per non gravare sulle famiglie già provate dalla situazione di crisi e dalla precarietà»

Lo Spi, il sindacato pensionati della Cgil, continua a seguire con attenzione e preoccupazione la situazione delle numerose Rsa della provincia di Lecco. Lo ha fatto presente oggi in una nota Giuseppina Cogliardi, Segretario generale dello Spi Cgil Lecco ricordando che nel nostro territorio abbiamo ben 24 strutture accreditate per un totale di circa 2.100 ospiti.

5.000 persone in lista d'attesa

«Sappiamo che al momento ci sono numerosi posti non occupati per due cause: i decessi avvenuti durante l’emergenza covid e le modalità di ingresso rallentate dalle procedure di sicurezza previste dall’ultima delibera regionale - sottolinea Giuseppina Cogliardi - Di contro, però, gli ultimi dati ci parlano di più di 5.000 persone in lista d’attesa. A tutto ciò si associa un secondo aspetto che riguarda la tenuta economica di queste strutture, che in questi mesi hanno avuto minori entrate e maggiori oneri gestionali dovuti all’emergenza sanitaria».

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La preoccupazione del sindacato, già ribadita in altre occasioni, è che le conseguenze di questa situazione vadano a ricadere sugli ospiti e sulle loro famiglie attraverso l’aumento delle rette delle case di riposo. «In molti casi il pagamento della degenza nella Rsa è un costo pesante da sopportare per gli ospiti e per le loro famiglie. Adesso lo è ancora di più in un contesto di crisi economica e di precarietà come quello che stiamo vivendo - prosegue il Segretario generale dello Spi Cgil Lecco - Purtroppo la nostra preoccupazione non è vana: al momento abbiamo notizie di un aumento importante della retta nella struttura Casa Famiglia di Olgiate Molgora dove abbiamo chiesto un incontro con la direzione, insieme a Cgil, Cisl, Uil confederali e alle relative categorie dei pensionati. Stiamo monitorando la situazione in tutte le Rsa della provincia. Ma in questo contesto diventa oltre modo importante che intervenga Regione Lombardia per dare risposte e garanzie agli enti gestori e alle famiglie».

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A questo punto, sempre secondo il sindacato, occorre una presa d’atto della sofferenza economica determinata dall'emergenza coronavirus, che si è tradotta in minori entrate e maggiori oneri gestionali, ed è necessario che si individuino dei meccanismi di compensazione.

«Al momento i nuovi ingressi in struttura prevedono tempi lunghi e modalità complesse, un aggiornamento della delibera regionale potrebbe prevedere meccanismi di ingresso più agili, fermo restando la sicurezza degli ospiti, delle lavoratrici e dei lavoratori. Anche la regolamentazione delle visite ai parenti richiede nuove decisioni. È necessario, inoltre, predisporre un piano di emergenza da utilizzare nel caso si ripresenti la pandemia: occorre programmare per tempo modalità efficienti di controllo e prevenzione rivolti al personale e agli ospiti, per tutelare la salute di tutte le persone».

Giuseppina Cogliardi conclude rinnovando l’appello agli enti gestori delle Rsa a non intervenire con aumenti sulle rette, nella consapevolezza che altre soluzioni si possano trovare.

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