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Il prefetto De Rosa saluta: “Lascio una Lecco più sicura. Occhio a Pnrr e Olimpiadi”

Dopo 15 mesi termina l'avventura in corso Promessi Sposi per Castrese De Rosa, destinato a Ravenna. Non c'è ancora il sostituto: poteri al vice Laura Motolese

Il prefetto Castrese De Rosa saluta e va a Ravenna. Dopo 15 mesi d'intenso lavoro, il rappresentante del governo sul territorio lecchese lascia un territorio che l'ha apprezzato per trasferirsi in Romagna: “Sono contento di andare in una città bellissima, ma sono anche dispiaciuto di lasciare Lecco, città tutt’altro che fredda nei rapporti e nella quale sarei rimasto a vita”, ha spiegato Sua Eccellenza durante la conferenza che ha chiuso la sua esperienza all'ombra del Resegone. Al momento non è noto il nome del suo erede, di conseguenza i poteri passeranno nelle mani della dottoressa Laura Motolese, coadiuvata da Mariano Scapolatello, viceprefetto aggiunto, e dalla rientrante Marcella Nicoletti, di rientro dal corso per viceprefetti sostenuto a Roma.

Castrese De Rosa Prefettura 3 marzo 20222-2

I tempi per la nomina non saranno lunghi, ma nemmeno troppo brevi: “Personalmente vado a Ravenna dopo un mese di sede scoperta, i tempi penso che siano compresi tra i 15 e i 30 giorni”, ha previsto De Rosa, prima di confidare che “con la dottoressa Motolese siete in buone mani, non lo dico per piaggeria. Come mai vado in Romagna? Hanno problemi con il porto, ad esempio, e serve una guida alla città; non so come mai abbiano scelto me, andrebbe chiesto al Ministro. Lecco è una prima sede, in genere, quindi forse pensano di mandare un prefetto di prima nomina; io qui sarei rimasto a vita, ma si cerca di liberare le sedi più piccole“.

Il prefetto De Rosa saluta Lecco: “Città più sicura”

Il trasferimento, come sempre avviene in questi casi, è stato improvviso: “Stavamo lavorando a un protocollo d’intesa per gli infortuni sul lavoro, sulla legalità e a delle nuove norme per contrastare il disagio giovanile”. De Rosa, giornalista durante la gioventù, ha rimarcato il proprio rapporto con la comunicazione: “Un prefetto che non dialoga con la stampa non è un buon prefetto, sin dal primo giorno abbiamo avuto un rapporto diretto e ritengo un dovere essenziale parlare con voi”.

Il prefetto lascia una squadra ristretta e affiatata: “Il secondo ringraziamento lo faccio ai miei colleghi qui presenti, oltre a Marcella Nicoletti che sta per tornare: se ho avuto tante attestazioni di stima, in questi giorni, il merito va diviso con i miei 35 collaboratori, che mi hanno molto aiutato in questi 15 mesi di lavoro. Siamo in pochi, ma ci siamo fatti valere”. Fondamentale il rapporto con i Comandanti e i sindaci: “Ringrazio anche i primi cittadini e tutti i membri delle forze dell’ordine, con i quali ho avuto un ottimo rapporto dal punto di vista professionale e abbiamo permesso di rendere Lecco più sicura: in questi giorni un imprenditore di via Mascari mi ha scritto per ringraziarmi proprio di questo fatto, ma le attestazioni sono arrivate anche dai cittadini di viale Turati. Il lavoro proseguirà lì e altrove, come nell’Alto Lago e nel Calolziese per la lotta allo spaccio di stupefacenti”.

Castrese De Rosa Laura Motolese Mariano Scapolatello Prefettura 3 marzo 20221-2

Il primo passo fu quello della vertenza Spreafico, conclusa attraverso un “accordo che firmammo qui a mezzanotte” e che “oggi regge“. Per questo De Rosa ci tiene “a ringraziare il mondo sindacale. Non abbiamo avuto grosse vertenze, ridotte ai casi Spreafico, Voss e Teva”. Come scritto dal prefetto in una lunga lettera destinata ai sindaci, “questa è una provincia fatta di persone laboriose e il ‘Modello Lecco’ ha permesso di fare squadra, instaurando un metodo di lavoro: ci si mette al tavolo, nessuno comanda e il prefetto coordina”. La Fondazione Comunitaria, invece, “è un perno fondamentale ed è vista di buon occhio da tutti i soggetti del territorio”. Occhio ai grandi lavori e alle infiltrazioni dell'illegalità: “Senza il governo di Pnrr e Olimpiadi ci sarà il caos”, perchè “la presenza criminale è molto forte e non fa sconti, certamente proverà a inserirsi passando sottoterra. Abbiamo investigatori che sanno leggere molto bene le situazioni e ci sarà da stare attenti, le famiglie storiche legate alla ‘ndrangheta sono ancora molto forti”.

“Viabilità, la grande sfida”

Cosa lascia De Rosa? Una Prefettura che “si è accreditata con la propria presenza costante al fianco dei cittadini, è scesa dal piedistallo ed è andata in mezzo a loro”, i Comitati Provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica “fatti in modo itinerante, modalità di lavoro che andrà perseguita. I sindaci ci vogliono vedere e questo metodo di lavoro è essenziale”. Le sensazioni, dopo 15 mesi, “sono quelle legate al dispiacere. Ogni volta vado via nel momento più bello, ma noi siamo dirigenti con la valigia e dobbiamo obbedire alle scelte del Ministero. Qui lascio più di un pezzo del mio cuore, è un territorio che mi ha gratificato molto, dandomi una sensazione di vicinanza e umanità”.

La sua eredità “è quella di una città che ha un rapporto molto solido a livello istituzionale, che può affrontare le grandi sfide che ci sono davanti soprattutto dal punto di vista viabilistico. Quella è la grande sfida, pensiamo solo al cartello caduto sulla Statale 36, non sostituito nonostante le nostre tante segnalazioni: con i cantieri che partiranno, qui si rischia la paralisi; serviranno tavoli aperti quotidianamente per regolarizzare lo svolgimento dei lavori”.

Castrese De Rosa Prefettura 3 marzo 20223-2

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