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Spreafico, un nuovo sciopero. Cgil: «Lavoratori discriminati», Cobas: «Avete avanzato delle richieste?»

La querelle relativa alla trasformazione dei contratti da part time a full time ha generato un nuovo scontro tra le due organizzazioni

Sciopero alla Spreafico di Dolzago e nuovo scontro tra Organizzazioni Sindacali. Lavoratrici e lavoratori della Cooperativa Spazio Lavoro, addetti al confezionamento della frutta nell’azienda brianzola, hanno deciso di incrociare le braccia a seguito dell’ultimo atteggiamento, «giudicato discriminatorio dalla Filcams Cgil Lecco». Da mesi, come riferito, «proseguono le trattative tra organizzazioni sindacali e azienda per migliorare le condizioni di lavoro nei magazzini della Spreafico, con tanto di intervento anche del prefetto».

Nella mattinata di giovedì il segretario generale provinciale di Filcams Barbara Cortinovis ha parlato con i vertici dell’azienda negli uffici, mentre nel parcheggio si è svolto il presidio di lavoratrici e lavoratori. L’incontro non è durato molto.

«Abbiamo lasciato il tavolo con l’impegno da parte della committente, ovvero Spreafico, di portare avanti le nostre richieste - afferma Cortinovis -. Chiediamo che siano stabilizzati tutti i lavoratori part time, indistintamente dalla sigla sindacale alla quale sono iscritti, e che i loro contratti siano quindi trasformati in full time. Nei giorni scorsi abbiamo assistito a una discriminazione nei confronti di queste persone, che non hanno avuto la trasformazione del contratto di lavoro pur avendo le medesime caratteristiche lavorative dei loro colleghi. Crediamo fortemente che un risultato debba essere collettivo e migliorativo indistintamente per tutti i lavoratori. Questo ha portato a forti malumori tra lavoratrici e lavoratori del magazzino, in un momento in cui stiamo cercando di normalizzare la situazione».

Si.Cobas: «Nulla è stato chiesto. Se non ci fossimo noi...»

La replica dei membri Si.Cobas (Sindacato Intercategoriale - Lavoratori Autorganizzati), mai citati esplicitamente ma sentitisi toccati dalle parole del segretario Cortinovis, non si è fatta attendere molto: «Esprimiamo solidarietà e comprensione in favore delle lavoratrici in sciopero per vedersi riconoscere la corretta retribuzione, dignità e la non discriminazione. Purtroppo Filcams-Cgil non arriva o arriva seconda al Si.Cobas come sempre, di fatto già da tempo abbiamo contestato alle società gli illegittimi contratti part time e poi ottenuto la trasformazione a full time per i lavoratori/trici a noi iscritti, ben 13 posizioni. La prima regola per ottenere degli obbiettivi è quella di chiedere. Probabilmente Filcams-Cgil non lo ha fatto e, solo ora che Si.Cobas ha ottenuto anche questo importante risultato, si sono svegliati? I fatti dicono questo!».

L'affondo prosegue: «Ricordiamo a tutti che il Si.Cobas ha messo piede in questo appalto solamente da giugno 2020; nel mentre, Filcams-Cgil era, per così dire, presente da 10 anni; appena arrivati abbiamo contestato tutto ciò che non andava bene: il Ccnl pulizia, il 1° livello, gli scatti di anzianità mancanti, le ore contrattuali non tutte pagate e i contratti part time, gli istituti contrattuali 13ma e 14ma pagati in meno, malattia non pagata e anche il modus operandi delle società. Dopo numerose difficoltà, ove a darci battaglia era ed è ancora Filcams-Cgil, ancor prima delle società, siamo riusciti ad ottenere importanti migliorie economiche: scatti di anzianità, livello 3°, malattia e infortunio pagati dal primo giorno al 100%, il pagamento corretto di tutte le ore contrattuali e di tutti gli istituti contrattuali pagati sul monte ore contrattuale 173, l'anticipo della Cig e addirittura l'integrazione della stessa da parte delle società, la variazione dei contratti da part time a full time, il pagamento delle festività non pagate a novembre e dicembre 2020 e gennaio 2021 (monitorando costantemente le buste paga dei lavoratori). Tutto ciò è frutto della lotta e degli scioperi fatti dai lavoratori e dall'impegno del Si.Cobas, che conta oltre 100 lavoratori/trici iscritti in appalto ed è la maggioranza, anche se a giovare delle importanti conquiste lo sono tutti i lavoratori/trici presenti nell'appalto Spreafico. Dalla teoria alla pratica: in un'assemblea a settembre 2020 del Si.Cobas, la Rsa di Filcams-Cgil ha chiesto a noi di controllare la busta paga e anch'essa ha potuto rilevare le irregolarità in modo particolare il part time illegittimo».

Concludono i rappresentanti di Si.Cobas: «È curioso, e allo stesso tempo divertente, come i funzionari di Filcams-Cgil anche in occasione del loro sciopero odierno si riferiscano a noi cercando di denigrarci, chiedendo riconoscimenti ai propri iscritti per non aver scioperato nel mentre gli iscritti al Si.Cobas hanno dovuto necessariamente fare iniziative sindacali, perdendo parte del proprio salario, per ottenere migliorie economiche per tutti i lavoratori, compresi gli iscritti al sindacato confederale che vanta di firmare i Ccnl ma poi non fa nulla per farli applicare; troppo comodo ottenere risultati con i sacrifici altrui. Se non ci fossimo noi, non esisterebbe un sindacato in Spreafico».

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