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Dopo la Maturità percorreranno 1.000 chilometri in bici lungo la via Francigena

La vacanza alternativa di tre giovani studenti del Badoni di Lecco: Pietro, Andrea e Marco

Non località di mare note per la movida o luoghi di solo divertimento. Per l'importante vacanza del post Maturità hanno deciso di percorrere quasi 1.000 chilometri in bici lungo la via Francigena. Questa la scelta di tre studenti della scuola superiore Badoni di Lecco: Pietro Burini di Galbiate, Andrea Viganò di Sirone e Marco Valsecchi di Costamasnaga. La passione per la bicicletta, una sincera amicizia e soprattutto la voglia di andare alla scoperta dell'Italia e dei suori tesori di storia e cultura li ha portati ad organizzare questa vacanza un po' insolita e senza dubbio impegnativa.

«L'idea di fare un viaggio con le sole biciclette ci era già venuta l'estate scorsa, forti dell'esperienza fatta dal papà di Andrea che aveva già percorso in bici la via Francigena - racconta Pietro - Poi le incertezze legate alla situazione covid ci hanno spinti a riparlarne quest'anno. Ci siamo organizzati e siamo pronti. Prima però ci concentreremo sull'Esame di Maturità». I tre giovani studenti (quest'anno compiranno 19 anni) frequentano il corso di Liceo Scientifico e la loro è una classe abbastanza piccola, quindi completeranno l'esame antro il 24 giugno, per poi partire subito dopo.

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Nella foto Andrea Viganò con il padre durante una gita in bici.

«La partenza è prevista per venerdì 25 giugno dal Colle del Gran San Bernardo in Val D'Aosta, al confine tra Italia e Svizzera in Val D'Aosta, punto di partenza italiano della via Francigena - continua il giovane galbiatese - Da qui il nostro viaggio in bici attraverserà poi il Piemonte, una parte della Lombradia, un tratto brevissimo della Liguria, l'Emilia, la Toscana e poi il Lazio fino ad arrivare a Roma. L'obiettivo è di raggiungere la meta il 13 luglio. Sappiamo che sarà dura, ma non vediamo l'ora di partire e di vivere questa esperienza». Sono 990 chilometri di strada, un viaggio che Pietro, Andrea e Marco hanno programmato in 18 tappe.

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«È vero, non si tratta della classica vacanza all'insegna del divertimento - aggiunge Burini - C'è più un'aria di sfida, di avventura. Ma abbiamo ritenuto più interessante fare un viaggio di questo tipo, anche per riscoprire l'Italia e le sue bellezze, il suo tesoro fatto di storia e cultura. La via Francigena attarversa infatti tante località, borghi e città che meritano di essere scoperte e visitate anche dai giovani. E poi, al termine di un periodo così delicato come quallo legato al covid, abbiamo pensato fosse meglio stare in Italia per vivere una bella ed insolita esperienza nel nostro Paese».

I tre studenti ci racconteranno del loro viaggio al ritorno, intanto Pietro ci ricorda che per loro sarà la prima grande sfida sportiva di questo tipo: «Ci piace andare in bici, ma non abbiamo mai fatto un viaggio così impegnativo. Tutti e tre comunque pratichiamo sport, dal nuoto alla pallavolo. Confidiamo quindi negli allenamenti svolti di recente». Il resto lo faranno la passione e la voglia di andare alla scoperta della via Francigena.

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