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Attualità Corso Martiri della Liberazione, 152

La Uilm del Lario cresce anche nell'anno più difficile

Il sindacato conta oggi 1700 iscritti (+200). Sondrio è la nuova sfida

«Il 2020 è stato un anno orribile: un virus divenuto pandemia ha devastato tante famiglie, una crisi che ha toccato l'economia e che lascerà per tanto tempo i segni e le conseguenze. Questa situazione vede un Paese ancor più in difficoltà per un quadro politico incerto e una politica lontana dal capire le esigenze del Paese reale e del mondo del lavoro, che necessita di leggi chiare e dignitose nei contenuti».

Così Enrico Azzaro, segretario della Uilm del Lario, è intervenuto al direttivo del sindacato che si è riunito venerdì nello storico palazzo lecchese della Uil, in corso Martiri. Un momento di confronto (che si è tenuto in più fasi durante la mattinata e con gruppi ridotti di delegati, nel rispetto delle norme anti-Covid) per tracciare un bilancio di fine anno e per scambiarsi gli auguri prima delle festività natalizie.

Un anno complicato dall'emergenza sanitaria che ha premiato il lavoro della Uilm nelle fabbriche: il sindacato dei metalmeccanici è infatti cresciuto arrivando a contare oggi 1700 iscritti, duecento in più rispetto all'anno precedente.

«Siamo cresciuti e siamo riconosciuti come vero interlocutore nella maggior parte delle imprese – ha sottolineato Azzaro - A Lecco la Uilm può vantare di essere il primo sindacato sia per voti che per numero di Rsu eletti nelle aziende dove si è votato. Da gennaio il sindacato di Lecco si è unificato a Como, dopo una lunga assenza, abbiamo dato a questa provincia rappresentanza e rappresentatività».

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La Uilm a Como

«Siamo presenti nelle principali aziende comasche pur con le difficoltà nell'incontrare i lavoratori, per le ristrettezze imposte dalla pandemia – ricorda Azzaro - tuttavia in alcune ci siamo ulteriormente consolidati come alla ABB di Tremezzina, alla DANA di Montano Lucino, Pikdare di Casnate e stiamo proseguendo il confronto per il rinnovo del Pdr alla Dell'Orto di Cabiate e alla SISME di Olgiate Comasco, sintomo di fiducia nonostante il contesto di incertezza».

La Uilm ha fatto ingresso con alcune coperture sindacali alla sede della OME di Erba mentre alla BTicino di Erba la Rsu di una organizzazione sindacale si è dimessa per candidarsi con la Uilm. «Siamo solo all’inizio», sottolinea il segretario.

I traguardi nel 2020 a Lecco

Alla Rodacciai, la Uilm è il sindacato che ha ottenuto complessivamente più voti, entra per la prima volta nel sito di Sirone con due Rsu ed una Rls e nel sito di Bosisio ha ottenuto 2 Rsu. Alla Da-Tor Spa, realtà aziendale del settore dell’automotive del gruppo Technoprobe, la Uilm è diventata il primo sindacato con 2 Rsu, scalzando la Fiom che non ha nessun rappresentante eletto e uno la Fim Cisl.

La Uilm è primo sindacato in termine di voti alla Tecnocap ex Tubettificio di Lecco, dove per la prima volta ha una propria Rsu e si conferma inoltre con una Rsu (alla pari della Fim) alla Berger Italia di Valmadrera. Il risultato più straordinario lo si è ottenuto alla Fiocchi Munizioni Spa di Lecco dove la Uilm in questo rinnovo ha ottenuto la maggioranza assoluta con 229 preferenze su 415 voti validi, pari al 55%, ottenendo 5 delegati su 9 disponibili.

Risultati non casuali se consideriamo che nel 2019 alla IHI Charging System multinazionale giapponese con sede a Verderio la Uilm ha tolto il predominio alla Fim Cisl che è passata da 4 a 2 rappresentanti, uno per la Fiom e tre 3 Rsu eletti per la Uilm. Alla Catra spa azienda dell’automotive di Missaglia, primo sindacato con 2 Rsu e Rls, uno alla Fiom e nessun Rsu per la Fim.

Alla Catra2 di Castello Brianza elette 3 Rsu su 3 e alla Gi.car Spa la Uilm è l'unico sindacato che ha trovato candidati con un ben 4 Rsu eletti. Infine, nella votazioni alla Satech di Bulciago la Uilm si è presentata al rinnovo per le Rsu ed abbiamo eletto un delegato che è risultato il secondo in termine di voti.

«Questi risultati significano che, dove ci presentiamo, i lavoratori ci riconoscono come sindacato capace di saper intercettare i bisogni delle persone e di essere capaci di dare riposte», aggiunge Azzaro.

La Uilm arriva a Sondrio

Nel 2021 l'attenzione della Uilm del Lario si allargherà anche alla provincia di Sondrio. E' una sfida completamente nuova: «Partiamo dal nulla – ricorda Azzaro - abbiamo già pensato di investire nell'organico con un'operatrice ed una esperta in temi specifici quali fisco e sociale, tutti argomenti che necessitano i lavoratori quanto cittadini costretti a districarsi nel ginepraio delle norme e delle leggi».

«I metalmeccanici a Sondrio, come per Lecco e Como hanno uno sportello dedicato – aggiunge - Questo è uno degli elementi qualificanti che hanno contraddistinto la nostra Categoria che unitamente all’intervento di tutela del lavoratore, consentendoci di essere l’organizzazione sindacale nella categoria, più in crescita in tutta la Lombardia. Quindi su Sondrio sono convinto, così come accaduto in altri territori – aggiunge - che i risultati non mancheranno».

La difesa dell'occupazione

Nel Comasco e Lecchese, si contano circa 50 mila addetti della metalmeccanica ed è la più alta percentuale in Lombarda di imprese e lavoratori.

«Si è riusciti a contenere l’emorragia di perdita di posti di lavoro grazie all’intervento del sindacato confederale che ha convinto l’Esecutivo delle nostre ragioni – spiega il segretario Uilm - La logica confindustriale di Bonomi, che liberava le aziende dai vincoli, è stata bloccata».

«Tuttavia marzo è dietro l’angolo e le imprese, quelle in difficoltà, non esiteranno a procedere a licenziamenti sia singoli che collettivi e quindi occorre riprendere la discussione con il Governo per ridisegnare il pacchetto degli ammortizzatori sociali, prevedendo senza tante alchimie due cose semplici: allungamento da 24 a 36 mesi della Naspi e importo almeno dell’80% dell’ultima retribuzione (come esiste negli altri paesi europei). Per finanziare questo ulteriore fondo – conclude Azzaro - le imprese dovranno farsi carico di un contributo addizionale e penso che si possa individuare la strada della Bilateraltà».

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