L'impresa di Paolo: con la carrozzina dalla Brianza fino alla Sicilia
Il 70enne è partito lo scorso 11 maggio da Merate ed è giunto domenica a Catania dopo 1.200 chilometri. «Emozione indescrivibile»
Attraversare l'Italia senza gambe, utilizzando come mezzo di locomozione la carrozzina, anche se una versione decisamente "speciale".
Protagonista è Paolo Rupp, 70enne brianzolo che anni fa ha perso gli arti inferiori a causa del diabete, e da allora è costretto su una sedia a rotelle. Qualche tempo fa Paolo ha messo a punto un piano da record: percorrere l'Italia dalla sua Brianza fino alla Sicilia utilizzando unicamente una carrozzina elettrica, preparata ad hoc per l'occasione. Il tutto - con l'aiuto di alcuni giovani - per sensibilizzare sulle barriere architettoniche con le quali le persone diversamente abili devono quotidianamente confrontarsi, ma anche per dimostrare una grande forza di volontà.
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La partenza è avvenuta lo scorso 11 maggio da Merate, con la prima tappa sino ad Ambivere. Due mesi dopo, l'arrivo in Sicilia. Paolo ha terminato il proprio viaggio domenica 14 luglio, giungendo a Catania dopo 1.200 chilometri e 50 tappe attraverso sette regioni. Sulla pagina Facebook "Rotellando verso Sud", il 70enne ha costantemente pubblicato aggiornamenti relativi al viaggio.
«Viaggio colmo di emozioni»
«L'emozione è indescrivibile ragazzi - ha scritto all'arrivo a Catania, rivolgendosi ai suoi numerosi follower - Non si può spiegare a parole. Per la testa in questi momenti passano mille pensieri, flash, momenti, è stato un viaggio a dir poco fantastico colmo di fortissime emozioni. Ringraziamo in particolar modo i ragazzi del "Fridays for future catania" per l'accoglienza a dir poco fantastica. Grrazie a tutti quanti voi per l'affetto dimostrato e per il supporto durante l'intero viaggio, siete stati il vero "motore" e la spinta quotidiana per arrivare fino ad oggi qua. Adesso l'adrenalina è a mille, oggi pomeriggio prendiamo finalmente una mezza giornata di riposo per metabolizzare bene ció che abbiamo "combinato", e anche per (finalmente) riposarci un po'».