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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Fuga dall'Afghanistan: quasi sessanta troveranno rifugio in provincia di Lecco

Venerdì 27 agosto l'ultimo volo italiano partito da Oriente

Saranno poco meno di sessanta i profughi afghani che troveranno rifugio in provincia di Lecco. È stato, infatti, finora preannunciato dalla Prefettura di Milano, in base alla ripartizione provinciale, l’arrivo di circa cinquanta cittadini afghani (di cui otto in arrivo già oggi), in modalità dilazionata, che si aggiungeranno ai sette già presenti sul territorio della provincia di Lecco e ospitati ad Olginate e a Merate.

Il prefetto di Lecco, Castrese De Rosa venerdì ha presieduto un vertice a cui hanno partecipato il sindaco Mauro Gattinoni; con loro l’assessore al Welfare Emanuele Manzoni, il presidente del Distretto di Lecco e le rappresentanti della Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino, Riviera, ente gestore del progetto SAI, per condividere un piano territoriale di accoglienza dei cittadini afghani.

10 comuni della provincia lecchese già pronti a ospitare i profughi afghani

Coinvolti anche i privati

Si tratta in prevalenza di nuclei familiari, la cui gestione sarà affidata a una “cabina di regia” tra Prefettura, Comune e Distretto di Lecco che stanno già mettendo in campo tutte le azioni necessarie ad ospitare le famiglie di rifugiati, con una distribuzione razionale e sostenibile tra più Comuni della provincia.

Non solo gli Enti locali, ma anche enti del terzo settore o privati in questi giorni stanno manifestando la disponibilità ad offrire il proprio contributo per ospitare al meglio i cittadini afghani: la cabina di regia dovrà, pertanto, canalizzare tutte le forze del territorio in un unico sistema di ospitalità che vede coinvolti non solo i centri di accoglienza straordinaria, ma anche l’intera rete SAI provinciale e ogni risorsa strumentale e professionale disponibile.

Attualmente, i primi arrivi sono stati gestiti dalla Prefettura di Lecco attraverso gli ordinari canali del sistema di accoglienza. Grazie alle intese che verranno stipulate nei prossimi giorni con i Comuni della provincia, tramite le proprie rappresentanze, sarà ulteriormente facilitata la collocazione delle famiglie in contesti abitativi congeniali alle esigenze dei rispettivi componenti.

A tal fine, il prefetto - così come il presidente Agostoni - ha inviato ai Sindaci della provincia una circolare, volta a stimolare l’attivazione dei canali di accoglienza e di integrazione che consentano di strutturare una rete idonea a garantire il più ampio inserimento dei rifugiati nelle comunità locali.

Venerdì l'ultimo volo

È partito ieri l'ultimo C-130 italiano dall'aeroporto di Kabul. "A bordo il console italiano Tommaso Claudio e l'ambasciatore Stefano Pontecorvo che coordina per conto della Nato le operazioni allo scalo afghano e tutti i militari che hanno contribuito alle operazioni di evacuazione", ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, rispondendo ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa organizzata oggi alla Farnesina al termine di un incontro con l'omologo russo Sergej Lavrov. "A loro - ha aggiunto Di Maio - va tutto il mio ringraziamento". Il titolare della Farnesina ha spiegato che in questi giorni, grazie anche al coordinamento con il ministero della Difesa, sono stati evacuati dall'Afghanistan "tutti gli italiani che volevano rientrare e circa 4.900 cittadini afghani". Sulla solidarietà al popolo afghano "stiamo lavorando a una cabina di regia interministeriale sull'Afghanistan che coinvolga tutte le amministrazioni interessate", ha detto Di Maio. L'Italia, ha aggiunto, nell'ambito della presidenza del G20, sta pianificando un summit ad hoc approfondito sull'Afghanistan e ha sottolineato di contare sulla "collaborazione" della Russia. 

Le ultime operazioni di evacuazione dall'aeroporto di Kabul

“Sono state giornate infinite e di grande sacrificio per i nostri diplomatici e militari. Sul campo, fino all'ultimo istante utile, hanno aiutato migliaia di civili afghani, a partire da donne e bambini, a lasciare il Paese, oltre a tutti gli italiani che hanno scelto di tornare a casa”, ha scritto su su Facebook Di Maio, annunciando l'avvenuta partenza dell'ultimo C-130 poco prima delle 16 di oggi. 

L'arrivo in Italia dell'ultimo volo del ponte aereo italiano è previsto per domani. Stasera, invece, giungeranno a Fiumicino altri due velivoli provenienti da Kuwait City, tappa intermedia per i voli dall'Afghanistan, dopo quello atterrato in mattinata con 106 profughi a bordo. Sbarcate anche quattro calciatrici della squadra femminile di Herat, ha fatto sapere la ong Cospe che ha seguito tutte le fasi insieme alle autorità italiane attive sul posto. Con loro ci sono l'allenatore e i familiari tra cui bimbi. Il gruppo è di 15 persone. Altre componenti della squadra non ce l'hanno fatta ad arrivare nella capitale, altre non sono partite da Herat, alcune ben prima dell'occupazione di Kabul da parte dei talebani erano emigrate in Iran. 

evacuazione italia kabul-2

Il Regno Unito ha annunciato che terminerà le operazioni di evacuazione tra poche ore. "Le forze britanniche sono entrate nelle fasi finali dell'evacuazione delle persone dall'aeroporto di Kabul e nessun'altra persona sarà chiamata in avanti per l'evacuazione dell'aeroporto e le strutture di elaborazione sono state chiuse, ha detto venerdì il ministero della Difesa britannico", ha detto il ministro della Difesa britannico Ben Wallace. La Russia non ha in programma ulteriori operazioni di evacuazione da Kabul per oggi: lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. "Tutto dipenderà da come si sviluppa la situazione", ha aggiunto, confermando che la Russia ha già completato il suo programma di partenze dall'Afghanistan. Questa mattina sono atterrate atterrate presso la base militare di Rota (Andalusia, Spagna), circa 400 persone evacuate dall'Afghanistan sotto la responsabilità degli Stati Uniti, come riportano i media iberici citando fonti dell'ambasciata statunitense a Madrid. Anche il contingente spagnolo ha lasciato l’Afghanistan.

Gli Usa temono nuovi attentati a Kabul

Il bilancio dell’attentato di giovedì è salito a 170 morti e 200 feriti, secondo la Cbs che cita fonti del ministero della Sanità locale. Tra le vittime ci sono anche i 13 soldati americani già accertati. Dopo l'attentato, centinaia di persone si sono nuovamente radunate nella zona dell'aeroporto di Kabul, nella speranza di lasciare il Paese. Secondo il sito di notizie Ariana, la zona dell'Abbey Gate, il grande ingresso dell'aeroporto dove è avvenuta una delle esplosioni di giovedì, rimane vuota, mentre - stando alle immagini della rete Tolo News - le persone sono concentrate nei pressi dello scalo.

Intanto le forze statunitensi si preparano ad altri attacchi terroristici da parte dell'Isis che potrebbero includere l'uso di autobomba e razzi contro l'aeroporto di Kabul mentre continuano le operazioni di evacuazione americane: lo ha detto il capo del comando centrale, Kenneth McKenzie. "Crediamo che vogliano continuare quegli attacchi e ci aspettiamo che quegli attacchi continuino", ha sottolineato McKenzie riferendosi all'Isis, secondo quanto riporta il Washington Post. Il capo del comando centrale statunitense, Kenneth McKenzie, ha affermato che Washington è pronta alla rappresaglia contro gli autori dell'attacco, nel quale ha detto di non ravvisare una complicità dei Talebani.

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