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Aggressione di Belledo: contestato il tentato omicidio ai giovani, confermati gli arresti domiciliari

Di Laura: «La ferocia è stata inaudita, ha scosso anche me. Certe cose non possono accadere nella società civile». Nei confronti della minorenne coinvolta sta procedendo il Tribunale di Minori

La notte del 29 agosto a Belledo, in via Turbada, si è verificata una brutale aggressione che è quasi costata la vita a Maurizio Rusconi, sessantenne picchiato da un gruppo di giovani all'esterno della gelateria “Serendipity”, di cui è titolare. L'uomo era intervenuto per sedare una violenta aggressione nei confronti di una famiglia da parte di tre giovani, un ragazzo e due sorelle, che si erano poi dati alla fuga prima dell’arrivo della Polizia. Sul posto erano presenti le tre vittime, i due coniugi titolari della gelateria e loro figlia, i quali sono intervenuti intervenuti per difendere quattro minorenni, che si erano fermati a parlare davanti alla gelateria, dai tre giovani che, per dei futili motivi, avevano deciso d'insultare e aggredire il gruppetto di minori.

Per Edoardo Vassena, classe 1999, Aurora, classe 2000, e la sorella minorenne di quest'ultima, tutti nati e residenti a Lecco, è stata avanzata l’ipotesi di tentato omicidio, condivisa dal dottor Del Grosso, facente funzioni del Procuratore della Repubblica. Nella mattinata odierna, inoltre, a seguito dell'interrogatorio di garanzia il Gip del Tribunale di Lecco ha confermato la misura degli arresti domiciliari.

aggressione belledo agosto 20203-2

Come testimoniato dalle vittime, infatti, l'aggressione è avvenuta «con una ferocia inspiegabile»: i tre giovani si sono scagliati contro la famiglia, in particolare contro Rusconi; è stato proprio quest’ultimo ad avere la peggio e a rimanere a terra per i colpi inferti dalle due ragazze, mentre il giovane lo tratteneva stringendogli le mani attorno al collo. La moglie, come riferito alla Squadra Mobile, ha visto il marito immobile e ha temuto che fosse morto. La donna ha cercato di liberare il marito dalla violenza del gruppo, venendo aggredita a sua volta. Anche la figlia ha tentato invano di aiutare il padre a liberarsi ma è stata travolta dalla furia degli aggressori: una di loro l’ha respinta con un pugno, frantumandole gli occhiali. Solo le grida insistenti di aiuto delle donne, che hanno annunciato l’arrivo della Polizia, hanno fatto interrompere la violenza degli aggressori, che si sono dileguati nella direzione opposta. L’uomo ha subito la frattura delle ossa nasali, dello sterno e ha una costola incrinata, oltre ad aver ricevuto un tentativo di soffocamento e, dopo alcune visite specialistiche, è stata sciolta una prognosi di quaranta giorni.

Grazie alla ricostruzione dei fatti e all’individuazione degli autori da parte delle Volanti, la Squadra Mobile ha dato seguito a immediata attività di indagine. Dalle telecamere e dalle testimonianze delle vittime, ancora scosse per l’accaduto, sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati: il Gip ha avallato i reati contestati e ha emesso l'ordinanza degli arresti domiciliari per gli indagati maggiorenni; per la minorenne a procedere è, invece, il Tribunale dei Minori. La misura è stata immediatamente eseguita dal personale della Squadra Mobile della Questura di Lecco.

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«Certi fatti non devono avvenire in una società civile»

«La ferocia è stata inaudita, ha colpito profondamente anche me, come mostrato dalle immagini delle telecamere di sicurezza - ha spiegato Danilo Di Laura, dirigente della Squadra Mobile, accompagnato dal Commissario Capo Tommaso Perlini -: l'uomo ha rischiato seriamente di perdere la vita, rimanendo sotto la pressione delle mani del ragazzo per lungo tempo, circa tre minuti. Una delle due ragazze, la sorella maggiore, è arrivata a colpirlo per quattordici volte in faccia. L’attività della Mobile è stata immediata e ha evitato risvolti simili a quelli cui abbiamo assistito in questi giorni a Colleferro: per questo, infatti, abbiamo richiesto la misura più grave. Questa dev’essere una provincia sicura: i fatti di violenza, come quello accaduto a Olginate domenica, devono essere puniti. Tutte le risorse disponibili sono impegnate in tal senso, in una società civile determinate cose non possono verificarsi».

danilo di laura tommaso perlini 17 settembre 20203-2

Dalle parole di Di Laura emerge anche un ulteriore risvolto: «Dopo l'arresto gli aggressori, in stato di verosimile alterazione dettata dall'uso di sostanze alcoliche, hanno tentato di giustificarsi; Aurora, la maggiorenne, ha anche presentato una denuncia per aggressione, evidentemente basata sul nulla, e quindi è stata a sua volta denunciata per calunnia». Le telecamere della gelateria, infatti, hanno registrato una scena che poco ha lasciato all'interpretazione, come si evince dai fotogrammi diffusi dalla Polizia. 

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«Rusconi è scosso, chiaramente - conclude Di Laura -, anche se oggi sta meglio. In una realtà come questa determinati fatti non avvengono spesso e, giustamente, sono più difficili da digerire rispetto ad altre località».

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