"Il mio Mimmo aggredito e ucciso da due rottweiler lasciati liberi"
La denuncia di Agnese, che ha visto l'amato jack russell morire davanti ai suoi occhi sulle rive di Oggiono: "Io e la mia amica siamo rimaste ferite ma lui, morso al collo, non ce l'ha fatta"
Ucciso con un morso al collo da due grossi rottweiler tenuti liberi, senza guinzaglio e museruola, sul lungolago di Oggiono. È questa la triste fine di Mimmo, un cane di razza jack russell.
A raccontare il tragico episodio è Agnese, 70 anni meratese, conduttrice dell'animale. "Mi trovavo a passeggio con Paola, un'amica, e il mio Mimmo al guinzaglio. Intorno alle 13 di giovedì scorso ci siamo fermati sulla riva del lago per una sosta. All'improvviso da una siepe sono sbucati di corsa due grossi rottweiler liberi e senza museruola, che ci hanno subito puntato. Ho fatto appena in tempo a prendere in braccio il cagnolino, uno di loro mi ha spinto sino a farmi cadere. Ho cercato disperatamente di proteggere il mio cane, ma anche l'altro rottweiler si è fatto avanti. La mia amica è stata gettata a terra a sua volta, urlante di paura".
Inutile l'intervento chirurgico
A quel punto sulla scena si sono presentati due individui, presumibilmente i padroni dei cani. "Li hanno fermati prima che potessero fare male a me e alla mia amica - prosegue Agnese - ma per Mimmo non c'era più nulla da fare: è stato morso al collo, lo abbiamo portato dal veterinario, dove è stato operato d'urgenza, ma è morto in serata. I due soggetti non mi hanno prestato alcuna assistenza - rincara la dose la donna - Ad accompagnarci dal veterinario è stata una signora con la sua auto che si trovava lì vicino".
Il piccolo Mimmo è morto, Agnese ha riportato un trauma cranico e vari escoriazioni, oltre a un comprensibile stato di shock. La donna si è rivolta ai Carabinieri di Oggiono, in attesa di sporgere denuncia. "Ho saputo che non è il primo episodio di questo genere, cani e proprietari erano già stati segnalati in passato". Nei giorni successivi la 70enne e il figlio sono riusciti a parlare con l'uomo, "ma non voglio sentire scuse, andrò fino in fondo per Mimmo e per tutte quelle persone che rischiano ogni giorno come ho rischiato io".
Purtroppo la tragedia riporta l'attenzione sulla grave problematica dei cani di grossa taglia lasciati liberi senza l'adeguato controllo dei conduttori.