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Sabato, 20 Aprile 2024
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Qualità dell'aria: Lecco inquinata non dal Pm10 ma dall'ozono

Legambiente risponde alla Regione: «Il 2018 anno buono per via del clima. La sfida per combattere l'inquinamento ora richiede incisive politiche regionali»

Legambiente contro Regione Lombardia. La qualità dell'aria fa discutere. Ieri l'assessore regionale all'Ambiente, Raffaele Cattaneo, aveva commentato i dati di Arpa del 2018 descrivendo Lecco «tra i territori più puliti della Lombardia». Una definizione ora contestata da Legambiente sulla scorta del dossier "Mal'aria 2019".

«L'Assessore Cattaneo non inganni i cittadini. I dati sono chiari: rispetto ai 35 giorni di superamento concessi dalle norme europee di pm10, 8 capoluoghi lombardi su 12 sono fuori limite - sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia - Per primi abbiamo evidenziato che negli ultimi dieci anni l'inquinamento atmosferico è calato fino a rimanere, in molti casi, sotto la soglia limite dei 40 mgr/mc di media annuale: questo è avvenuto soprattutto nelle annate climaticamente favorevoli, come il piovoso 2014 e l'anno appena concluso, che ha avuto molti episodi di vento e di pioggia nelle stagioni in cui di solito questi eventi sono rari. La replica però è fuori tema: non contestiamo i trend di inquinamento, ma il ritardo della Lombardia e, in generale, delle regioni italiane, ad attuare le politiche che in altri Paesi europei hanno consentito di raggiungere livelli di qualità dell'aria incomparabilmente migliori. Chi non fa corretta informazione?»

Cattaneo: «Lecco tra i migliori territori della Lombardia»

Sui dati sciorinati dal comunicato regionale, Legambiente ringrazia per il supplemento d'informazione sempre gradito, ma ridimensiona il ruolo delle politiche regionali. «Zolfo, monossido di carbonio, benzene sono inquinanti diminuiti non per merito dei governatori lombardi, ma per effetto di azioni globali, come la desolforazione dei combustibili, l'introduzione di dispositivi di abbattimento e il miglioramento delle motorizzazioni, nel mercato europeo e globale: come del resto è avvenuto per il piombo, da decenni vietato nelle benzine, ma non certo su indicazione del Pirellone! Adesso bisogna aggredire lo zoccolo duro, che sono l'NOx e i suoi “fratelli”: ozono in estate e polveri secondarie in inverno, della cui formazione la causa principale, come attestano proprio gli inventari regionali delle emissioni che il comunicato di Cattaneo omette di citare, è prima di tutto il traffico veicolare e in particolare i motori diesel» commenta Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia.

Il dossier "Mal'aria 2019"

Secondo il dossier "Mal'aria 2019", il 2018 è stato un anno da codice rosso per la qualità dell'aria nella nostra regione. Brescia è la città con il maggior numero di giornate fuorilegge, 150 (47 per il Pm10 e 103 per l'ozono), seguita da Lodi con 149 (78 per il Pm10 e 71 per l'ozono), Monza (140). Lecco si piazza all'ottavo posto con 88 giornate, ma paga il conto per quanto concerne l'ozono, con 88 giornate sopra i valori a protezione della salute e il terzo posto in questa particolare classifica negativa (Fonte: elaborazione Legambiente su dati Ispra).

Nella tabella sotto riportata, i capoluoghi di provincia che hanno superato con almeno una centralina urbana l'obiettivo a lungo termine per la protezione della salute; il D.lgs. 155/2010 prevede un numero massimo di 25 giorni/anno (come media su 3 anni) con concentrazioni di Ozono superiori a 120 μg/m3 come media massima giornaliera calcolata su otto ore.

Città

Centralina

Superamenti da

gennaio 2018

Brescia

Villaggio Sereno

103

Monza

Machiavelli

89

Lecco

Via Sora

88

Bergamo

Meucci

85

Varese

Vidoletti

78

Cremona

Via Fatebenefratelli

71

Lodi

S.Alberto

71

Mantova

S.Agnese

65

Pavia

Folperti

62

Milano

Pascal

61

Sondrio

Via Paribelli

35

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