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Cronaca

Manzoni, protesi d'anca: nuova tecnica mininvasiva

Gli specialisti, il 7 aprile, incontreranno i cittadini per trattare il "tema"

«Con l'adozione di questa tecnica mininvasiva di protesizzazione dell'anca, da pochi giorni utilizzata all'ospedale di Lecco, i primi due pazienti su cui siamo intervenuti erano già in piedi a 24 ore dall’operazione». Piero Poli, direttore dell'ortopedia del Manzoni, spiega il programma di interventi di protesi con una metodica chirurgia che prevede un accesso anteriore all'anca, avviato - per ora - in via dell'Eremo.

L'intervento (tra i più diffusi nella terza età, ma non solo) prevede un recupero post-operatorio più veloce di quello previsto dalla chirurgia tradizionale e comporta poche complicanze, nonchè un ritorno più rapido alle normali e quotidiane attività.

I pazienti, sottoposti a protesizzazione con modalità chirurgiche mininvasive, sono un uomo di 50 anni e una donna di quasi 70, entrambi residenti in provincia di Lecco. La tipologia di intervento - precisa Poli - è adottabile solo per alcuni selezionati casi in cui sussistono particolari condizioni cliniche e fisiche.

Di questo e altro ancora si parlerà il prossimo 7 aprile, dalle 9.30 alle 12.30, presso la hall del Manzoni. Per l’occasione, la struttura di Ortopedia e Traumatologia dell’Asst di Lecco, con i propri specialisti, si presenterà ai cittadini, interessati a saperne di più a proposito, tra l’altro, di protesica, traumatologia generale e traumatologia dello sport, Ilizarov, ortopedia pediatrica, trattamento dell’osteoporosi.

Qualche “numero” e dato d’attività, innanzitutto su pazienti presi i carico e in deciso aumento, sia al Manzoni che al Mandic. Nel periodo 2014-2015, infatti, le percentuali si sono attestate rispettivamente a +2,9% e +7,9%.

Complessivamente poi, tra ospedale di Lecco e di Merate, a fine 2015, sono stati oltre 280 gli impianti protesici realizzati, 70 in più rispetto al 2014.

«Un dato che in più occasioni abbiamo segnalato e che vale la pena farlo anche in occasione del prossimo 7 aprile riguarda le fratture di femore operate - ricorda Poli - sia all’ospedale Manzoni di Lecco che al Mandic di Merate la percentuale di queste fratture operate entro le 48 ore (tempistica decisiva per limitare e ridurre rischi di complicanze) è attestata ad oltre l’80% (a Merate è all’80,7%), ben al di sopra dello standard minimo, richiamato dal Regolamento del Ministero della Salute, per il quale l’intervento chirurgico deve avvenire entro due giorni, in almeno il 60% dei casi, per considerare la Struttura Sanitaria in linea con i criteri di appropriatezza».

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