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Giovedì, 28 Marzo 2024
La replica

Baby Gang, la replica: “Aggressore? Sono stato aggredito, non sono un pazzo”

Nei giorni scorsi Zaccaria Mouhib è rimasto coinvolto in un inseguimento con la polizia a Milano. Un amico è stato arrestato

“Sono stato aggredito”. È, in estrema sintesi, la risposta data da Baby Gang alle ultime accuse piovutegli addosso. Lunedì 11 aprile il rapper nato a Lecco è rimasto coinvolto in un inseguimento da parte della Polizia di Stato, avvenuto a Milano, che ha portato all'arresto di un amico e all'apertura delle indagini che lo vedono coinvolto. Secondo la ricostruzione dei colleghi di MilanoToday.it, Zaccaria Mouhib, nome reale dell'artista, e l'amico, un 20enne con precedenti, alla guida dello scooter Tmax sul quale viaggiavano avrebbero cercato di forzare il posto di blocco e fuggire lungo via Andrea Costa, ma dopo poche centinaia di metri il mezzo sarebbe stato fermato dagli agenti.

A quel punto, dopo un diverbio tra le due parti, ne sarebbe nata una colluttazione al termine della quale il rapper sarebbe riuscito a far perdere le proprie tracce, mentre l'amico è stato ammanettato; i poliziotti, invece, sono finiti in ospedale con ferite guaribili in una settimana. Il 20enne è stato arrestato con le accuse di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, mentre Baby Gang è stato indagato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale in stato di irreperibilità per gli stessi reati. In più, il rapper lecchese è accusato per non aver rispettato il foglio di via che gli vieta di "entrare" a Milano. 

La replica di Baby Gang: “Sono stato aggredito”

Martedì, attraverso il proprio profilo Instagram, Baby Gang ha dato la sua versione dei fatti: “Non credere a quello che sentite dire, la verità la so solo io. Non sono uno psicopatico che aggredisce le persone a caso e non faccio manco uso di droga per poter far certe cose e non ricordarlo - ha premesso nel proprio messaggio -. Mi hanno sequestrato tutto, tra cui le il telefono dove ci sono le prove”, un video, che dimostrerebbero come Zaccaria sia stato “aggredito da loro per primo”. “Sono nel mese di Ramadan, non rompoil cazzo a nessuno e nessuno deve rompere il cazzo a me. E, soprattutto, non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno, che sia grande o piccolo, Stato o strada. Imparate l'educazione e il rispetto nei confronti degli altri, altrimenti trovate le persone sbagliate nel giorno sbagliato”.

Il video girato a San Vittore

Nei giorni scorsi il rapper era nuovamente finito nei guai dopo aver pubblicato un video girato in carcere a San Vittore, dove si trovava perché accusato di una rapina. Sulla clip la procura di Milano ha aperto un fascicolo di indagine per "accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti". 

Era stato lo stesso giovane sul suo profilo Instagram a scrivere di aver "girato una parte" di un suo nuovo video musicale nella casa di reclusione milanese, sostenendo che così il suo "prossimo singolo rimarrà nella storia del rap, visto che sono il primo artista 'detenuto' ad aver girato un video in un carcere".

L'arresto e la scarcerazione

Baby Gang era finito in carcere a gennaio scorso, insieme al collega Neima Ezza, perché sospettato di una rapina commessa in estate a Vignate. Il rapper, su decisione del tribunale del Riesame di Milano, era poi stato scarcerato a metà febbraio dopo che i giudici avevano accolto l'istanza del suo avvocato Niccolò Vecchioni, il quale aveva contestato alcune lacune nelle indagini che avevano portato all'arresto. 

Il difensore del 20enne davanti ai magistrati aveva sottolineato come il provvedimento che aveva portato alle manette derivasse da "analisi probatoria lacunosa", che comprendeva "errori" nel riconoscimento fotografico da parte delle presunte vittime. 

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