Fatale la caduta sul Grignone: muore giovane alpinista

Tragedia in montagna. Nel primo pomeriggio di sabato 18 febbraio l'elicottero (decollato da Como) è entrato in azione sul Grignone per soccorrere un alpinista di 33 anni: l'allarme è stato lanciato poco dopo mezzogiorno. 

All'arrivo sul posto - a circa 2.200 metri di altitudine - la squadra di soccorritori, coadiuvata da uomini del Soccorso alpino partiti sia dalla stazione della Valsassina sia del Bione, non ha potuto fare altro che recuperare la salma del giovane alpinista, al quale è stata fatale una caduta per circa un centinaio di metri. 

La zona teatro dell'incidente mortale sarebbe nei pressi del Canale Ovest che conduce in vetta alla Grigna Settentrionale. Un amico che si trovava con lui (e che ha lanciato l'allarme) è rimasto illeso ed è stato ricondotto a valle.

I Consigli del Soccorso alpino sul ghiaccio

Sul fronte della sicurezza, il Soccorso alpino e speleologico della Lombardia ha ricordato appena due giorni fa alcune norme comportamentali per il periodo di passaggio tra inverno e primavera, in cui le temperature sono in rialzo ma il ghiaccio è ancora presente in quota.

"In questo periodo lungo i sentieri di montagna può ancora presente del ghiaccio, anche a quote non elevate. Per muoversi in sicurezza, è importante conoscere la differenza tra i ramponi e i cosiddetti ramponcini, perché non sono affatto la stessa cosa e conoscere la differenza è molto importante - si legge in un post apparso sui canali social - I ramponcini da escursionismo non sono adatti per le attività alpinistiche, favoriscono una presa maggiore ma sono indicati solo per sentieri facili e con pendenze minime, non per quelli impervi. In montagna e in particolare sul ghiaccio bisogna avere i ramponi veri e propri".