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Cronaca

Coronavirus: 173 casi in Lombardia, sei decessi. Migliorano le condizioni del giovane al "Manzoni". Treni: -60%

Nuovo bollettino emesso da Regione Lombardia nella serata di lunedì 24. Al "Manzoni" il giovane valtellinese contagiato, sei tamponi negativi. Chiusi gli uffici dell'Inps, sospese le visite medico-fiscali. CRI: «Occhio alle truffe»

È fermo a 173 il conto delle persone contagiate da Nuovo coronavirus. Purtroppo, nella serata, si è registrato anche il decesso di un uomo di 62 che, come spiegato dall'assessore regionale Giulio Gallera, «aveva giù importanti compromissioni a livello cardiaco e renale; era stato trasportato al Sant'Anna di Como dall'Ospedale di Lodi». Nella mattnata era stato comunicato il decesso di uomo di 84 anni ricoverato all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, seguito, a mattinata inoltrata, da quello di un ottantottenne di Caselle Lampi. Sotto osservazione diciannove studenti dell'istituto agrario di Codogno e residenti tra i comuni di Merate, Cassago, Cremella, Olgiate, Viganò e Lecco: a tal proposito si è tenuta, nel pomeriggio di lunedì, un'importante riunione in Prefettura, in cui è stato spiegato che sei tamponi hanno dato risultato negativo e altrettanti sono in corso di analisi.

Coronavirus: al via la sperimentazione del vaccino

Per quanto riguarda la notizia di un presunto decesso a Brescia, Regione Lombardia ha specificato: «In merito alla notizia diffusa dagli organi di stampa in relazione ad una morte agli Spedali Civili di Brescia, sentita la Direzione Sanitaria dell'Azienda Socio Sanitaria Territoriale, Regione Lombardia smentisce tale informazione, precisando che in tale struttura non si è verificato alcun decesso».

Tiene sempre banco l'assalto ai supermercati: in tal senso Iperal, che ha sede a Colico, ha diramato una nota in cui spiega che il servizio funzionerà anche in questi giorni di massimo assembramento.

Coronavirus: gli aggiornamenti live di martedì 25 febbraio

Le condizioni del giovane di Valdidentro

Intanto le condizioni del giovane 17enne di Valdidentro sono in netto miglioramento. Trasportato presso l’ospedale Manzoni di Lecco nel pomeriggio di domenica 23 febbraio già in serata il giovane era sfebbrato. Per ovvie precauzioni resta comunque in quarantena, sotto osservazione.

Coronavirus: 60% in meno sui treni

Oggi, lunedì, sui treni lombardi è stata rilevata un’affluenza pari al 40% di quella ordinaria, che conta ogni giorno oltre 820mila viaggiatori. In seguito a questa sensibile diminuzione, dovuta alla sospensione delle attività di atenei, scuole e diverse imprese e per favorire le operazioni di sanificazione dei convogli, secondo quanto stabilito dalle Autorità sanitarie regionali, da martedì 25 febbraio il servizio di Trenord sarà rimodulato. Tali modifiche sono dettate anche dall’esigenza di assicurare massima attenzione al personale viaggiante. 

Tutte le informazioni sui provvedimenti sono disponibili nelle pagine di ogni direttrice sul sito trenord.it e sull’App Trenord.

In particolare, su rete Ferrovienord sono previste le seguenti modifiche:

  • le corse della linea S2 Milano Rogoredo-Passante-Mariano Comense non saranno effettuate. I viaggiatori utilizzano i treni della linea S4.
  • le corse della linea S12 Melegnano-Milano Bovisa non saranno effettuate
  • il servizio della linea S3 Saronno-Milano Bovisa-Milano Cadorna sarà sospeso dalle ore 9 alle ore 22. I viaggiatori utilizzano i treni della linea S1.
  • subiranno modifiche con la riduzione di alcune corse anche le linee S9 Saronno-Seregno-Albairate; Milano Cadorna-Novara Nord; Milano Cadorna-Varese-Laveno; Milano Cadorna-Como Lago; S4 Milano Cadorna-Camnago 

Su rete RFI subiranno modifiche – con la riduzione di alcune corse – le seguenti linee: Milano-Bergamo via Treviglio; Milano-Sondrio-Tirano; Milano-Brescia-Verona; Milano-Mortara-Alessandria; S11 Milano-Como San Giovanni; Milano-Cremona via Treviglio; Cremona-Mantova; Cremona-Brescia; S5 Varese-Milano-Treviglio.

In adempimento di quanto previsto dall’ordinanza regionale, prosegue la sospensione delle fermate di Codogno, Maleo, Casalpusterlengo. I treni della linea Milano-Piacenza non effettuano fermata a Codogno e Casalpusterlengo; i treni della Mantova-Cremona-Milano non fermano a Codogno. Sulle linee Pavia-Codogno e Cremona-Codogno il servizio è parzialmente sospeso.  È inoltre sospesa l’attività di biglietteria presso le stazioni di Codogno e Casalpusterlengo.

Dando seguito alle disposizioni delle Autorità sanitarie, Trenord ha messo in atto le opportune misure precauzionali per la tutela dei passeggeri e del personale. I convogli sono sottoposti a operazioni di sanificazione, che sono svolte di notte presso gli impianti di Milano Fiorenza e Novate Milanese e di giorno, durante i tempi di sosta dei treni, presso le principali stazioni di Milano. Tramite i propri canali di comunicazione – esterna e interna – l’azienda ha invitato i passeggeri e i dipendenti a rispettare le dieci regole di prevenzione diffuse dal Ministero della Salute.

La zona rossa

Per tutta la giornata di domenica Gallera e il governatore lombardo Fontana hanno lavorato a braccetto con il governo e con il ministro della Salute, Roberto Speranza, proprio per cercare di trovare misure per - quella è la parola d'ordine - "contenere". 

Il primo passo è stato dividere la regione in due zone: la rossa e la gialla. Nella zona rossa rientrano i comuni del focolaio, tutti quei paesi in cui si sono registrati i primi casi di Coronavirus - il 'famoso' paziente 1, il 38enne di Codogno in terapia intensiva - e da cui poi il virus si è diffuso: Codogno, Castiglione D’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano. Nei dieci paesi è in vigore un decreto del consiglio dei ministri che, di fatto, blocca qualsiasi attività e vieta l'ingresso e l'uscita dai territori. 

La zona gialla

Milano e il resto della Lombardia, invece, rientrano in quella che viene definita la zona gialla. Per tutti i comuni e le città vige l'ordinanza alla quale hanno lavorato per tutto il giorno dal Pirellone e che è stata firmata ufficialmente domenica sera dal presidente Fontana.  

Sempre nell'ottica di contenimento della diffusioni del virus, la linee guida sono due: sospensione di tutti gli eventi - compresi quelli privati - e chiusura di tutti quelli che vengono considerati "luoghi di aggregazione". 

«Tamponi solo a chi ha sintomi»

Da adesso in poi i tamponi per rilevare la presenza del nuovo coronavirus verranno eseguiti sui contatti dei pazienti positivi, solo quando sviluppano sintomi. A spiegarlo è stato l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, oggi durante la conferenza stampa in cui si è fatto il punto sull'emergenza. Gallera ha chiarito il senso del cambio di strategia: «All'inizio, quando i casi erano pochi, la strategia è stata quella di fare i tamponi a tutti i contatti diretti" dei casi positivi "perché lo scopo era ricostruire il percorso dell'infezione in modo da poterla isolare. E' quello che abbiamo fatto sostanzialmente fino a ieri ed è il motivo per cui abbiamo anche una grossa evidenza, circa il 50%, di persone senza sintomi che hanno il coronavirus e che molto probabilmente lo supereranno senza neanche rendersene conto». Mentre da adesso «abbiamo ritenuto che era inutile, visto il gran numero di persone positive, riandare a fare i tamponi a tutti i contatti dei positivi».

«Da oggi, dunque - ha precisato l'assessore - i contatti delle persone positive vengono messe in isolamento, o al proprio domicilio» o nelle strutture che «stiamo per aprire». La persona «messa a domicilio viene monitorata dall'Ats, cioè deve misurare la febbre due volte al giorno e l'Ats chiama per sapere le sue condizioni. Nel momento in cui evidenzia uno stato febbrile anche minimo, viene un'ambulanza e porta il paziente in ospedale e a quel punto si fa il tampone».

«Occhio alle fake news sul Coronavirus»

Attenzione al rischio da infodemia, il fenomeno della disinformazione legata alla nuova epidemia da coronavirus esploso in questi giorni in Lombardia.

L’allarme viene dalla presidente del Corecom Lombardia Marianna Sala, che mette in guardia dai pericoli del contagio di informazioni incontrollate e contraddittorie, diffuse prevalentemente tramite i social network.

«In questi giorni siamo bombardati da un numero incontrollato di informazioni contraddittorie – avverte la presidente del Comitato regionale per la Comunicazione lombardo –.  Si va dai suggerimenti sulle misure preventive sino a quelli sulle prime cure, dalla svalutazione degli effetti del virus alla loro amplificazione in grado di creare l’effetto “panico” e indurre le persone a svuotare gli scaffali dei supermercati. Si tratta di vere e proprie fake news, estremamente insidiose in quanto verosimili e capaci di seminare confusione tra i cittadini».

Per evitare la diffusione di questo contagio informativo, il CORECOM rinnova l’invito ad attenersi ad alcune  regole-base, semplici ma efficaci:

  • prima di condividere, verifica: quando si condivide una notizia su un account social o la si diffonde attraverso chat e app di instant messaging, bisogna prestare molta attenzione; a volte, infatti, nella fretta di condividere o fidandosi di chi ci ha inviato un contenuto, diffondiamo anche inavvertitamente notizie false. E ogni notizia falsa che condividiamo si potrà diffondere capillarmente tra i nostri amici e gli amici dei nostri amici: una lunga catena che può causare confusione, nei casi peggiori rischi e pericoli per la società, influenzando scelte importanti come quelle in materia di salute e di politica, istigare odio, distruggere la reputazione di persone;
  • controlla l’URL, ossia l'indirizzo della pagina: spesso capita che siti di fake news utilizzino come escamotage l'avvalersi di url simili a quelli conosciuti dagli utenti;
  • controlla l’autore: occorre sempre verificare l’attendibilità dell’autore che ha scritto il post, controllare se ha firmato altri articoli che possono accreditarlo come “conoscitore” del tema; non diffondiamo notizie  di autore sconosciuto (o catalogato tra gli “amici degli amici”), neppure se il messaggio ci è stato inviato da un amico o da una persona fidata;
  • controlla la fonte: le fonti non sono tutte uguali ed è importante fare riferimento sempre a quelle attendibili e accreditate.

«Per evitare di trasformare l’allarme sanitario in allarmismo incontrollato -  conclude la Presidente Sala - è quindi importante non lasciarsi contagiare da questa epidemia cognitiva, ma, consapevoli che l’epidemia biologica è efficacemente monitorata, affidarsi alle notizie ufficiali fornite dalle nostre istituzioni, primo tra tutti, il sito di Regione Lombardia, costantemente aggiornato sull’evoluzione del virus».

Coronavirus: cambia la circolazione degli autobus

Con riferimento all’evolversi della situazione legata al Coronavirus e in seguito all’ordinanza congiunta di Ministero della Salute e Regione Lombardia, la Provincia di Lecco ha disposto fino a domenica 1 marzo compresa:

  • la chiusura di Villa Monastero e della sala don Ticozzi con la conseguente sospensione di tutti gli eventi/incontri programmati
  • la chiusura degli edifici scolastici superiori e delle relative palestre scolastiche
  • la sospensione delle procedure concorsuali e dei corsi programmati

Tutti gli altri uffici provinciali rimarranno regolarmente aperti.

L’Agenzia per il trasporto pubblico locale del bacino di Como, Lecco e Varese ha emesso la seguente comunicazione, relativa alla soppressione delle corse scolastiche e allo svolgimento dell’orario non scolastico invernale.

L’ingegner Fabio Valsecchi (0341 295436) è a disposizione per fornire eventuali ulteriori informazioni.

Coronavirus: numero verde della Regione

Coloro che riscontrano sintomi influenzali o problemi respiratori non devono andare in pronto soccorso, ma devono chiamare il numero verde unico regionale 800.89.45.45 che valuterà ogni singola situazione e spiegherà che cosa fare. Per informazioni generali chiamare invece il 1500, numero di pubblica utilità attivato dal Ministero della Salute. Fontana risponde così ai problemi d'intasamento delle linee telefoniche, riportati anche da Fedez.

Coronavirus, tutto quello che c'è da sapere: quali sono i sintomi, come si trasmette e quali sono le misure di protezione da adottare

Croce Rossa: «Occhio a chi vuole rapinarvi»

Non sono destinati a sparire, invece, gli sciacalli: «Ci viene segnalato che alcuni anziani hanno ricevuto strane telefonate del tipo “siamo della Croce Rossa le veniamo a casa a fare il tampone per il Coronavirus" - segnala il comitato di Lecco -. Non fidatevi di chi si presenta a domicilio per controlli, verifiche, ecc. non esistono medici che vengono a casa vostra per fare i tamponi Coronavirus. Per favore avvisate tutti i vostri parenti, amici e soprattutto gli anziani. Nel dubbio, chiamate sempre le autorità per una verifica. Grazie mille».

Truffa da Coronavirus: finti operatori sanitari millantano di eseguire tampone

Confcommercio: «Hotel e ristoranti lecchesi sono aperti e sicuri»

«Coronavirus, hotel e ristoranti sono aperti e sicuri». A sostenerlo è Severino Beri, presidente di Federalberghi Lecco, con Fabio Dadati presidente del Consorzio Albergatori Lecchesi.

Non esiste allo stato attuale alcuna limitazione per quanto concerne alberghi e ristoranti. L'emergenza Coronavirus ha portato Ministero della Salute e Regione Lombardia a intervenire - per quanto concerne il mondo del terziario di mercato - con un'ordinanza che ha disciplinato, anche a Lecco e in provincia, il comportamento da adottare per i bar, locali notturni e qualsiasi altro esercizio di intrattenimento aperto al pubblico (prevista la chiusura dalle ore 18 alle ore 6), per gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati (disposta la chiusura nelle giornate di sabato e domenica, con eccezione dei punti di vendita di generi alimentari) e per le manifestazioni fieristiche (disposta la chiusura).

Coronavirus: Sindacati aperti

Le sedi e i servizi di CGIL CISL UIL di LECCO sono aperti, «consapevoli del ruolo e servizio pubblico e sociale svolto, in questa fase invitiamo le persone a recarsi nelle nostre sedi secondo gli appuntamenti già fissati e per pratiche urgenti. Naturalmente, se perverranno disposizioni dagli
organi competenti o provvedimenti di chiusura degli uffici a garanzia della tutela della salute sarà nostra premura avvisarvi».

Coronavirus: sospeso il campionato della Calcio Lecco 1912

Secondo e terzo rinvio in casa Calcio Lecco 1912 per l’emergenza Coronavirus. Come comunicato pochi istanti fa dalla Lega Professionisti, infatti, anche la gara in programma con la Pianese il prossimo 26 febbraio è stata posticipata a mercoledì 18 marzo. Contestualmente è stata già rinviata anche Lecco-Albinoleffe, originariamente programmata per lunedì 2 marzo alle ore 20.45: si disputerà, invece, martedì 14 aprile, dopo Pasqua.

Per quanto riguarda Lecco-Pro Patria, invece, la gara sarà giocata mercoledì 11 marzo.

Coronavirus: sospese le attività degli Alpini

In seguito all’emergenza Coronavirus l’Associazione Nazionale Alpini ha deciso di sospendere qualsiasi attività associativa (manifestazioni, assemblee, interventi, ecc.) nelle Regioni in cui l’autorità pubblica ha emesso ordinanze restrittive.

Nelle restanti Regioni si consiglia di limitare al massimo l’organizzazione di manifestazioni pubbliche.

Coronavirus: annullata la visita di Salvini a Lecco

A causa dell'emergenza in corso per la diffusione del coronavirus, in ottemperanza all'Ordinanza di Regione Lombardia e del Ministero della Salute, tutti gli impegni di Matteo Salvini previsti a Roncadelle e a Lecco per giovedì 27 febbraio «sono annullati e rinviati a data da destinarsi». Lo riferiscono fonti della Lega.

Ordinanza regionale: locali notturni chiusi alle 18

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, hanno firmato un'ordinanza con la quale si dispongono una serie di provvedimenti per l'intero territorio della Lombardi. In particolare, fatto salvo quanto già disposto con le norme e le ordinanze per i Comuni compresi nella "zona rossa" di Codogno, Castiglione D'Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano, per il restante territorio della Regione Lombardia valgono le seguenti disposizioni  

  1. la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico;
  2. chiusura dei nidi, dei servizi educativi dell'infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonchè della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per gli anziani a esclusione di specializzandi e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza;
  3. la sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei, dei cinema e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all'articolo 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, nonchè dell'efficacia delle disposizioni regolamentari sull'accesso libero o gratuito a tali istituti e luoghi;
  4. la sospensione di ogni viaggio d'istruzione, sia sul territorio nazionale sia estero;
  5. la previsione dell'obbligo da parte degli individui che hanno fatto ingresso in Lombardia da zone a rischio epidemiologico, come identificate dall'Organizzazione mondiale della sanità, di comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria competente per territorio, che provvede a comunicarlo all'autorità sanitaria competente per l'adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva;

Per quanto riguarda la chiusura di tutte le attività commerciali, ad esclusione di quelle di pubblica utilità e dei servizi pubblici essenziali (di cui agli articoli I e 2 della legge 12 giugno 1990, 146, ivi compresi gli esercizi commerciali per l'acquisto dei beni di prima necessità), le chiusure delle attività commerciali sono disposte in questi termini:

  • bar, locali notturni e qualsiasi altro esercizio di intrattenimento aperto al pubblico sono chiusi dalle ore 18.00 alle ore 6.00; verranno definite misure per evitare assembramenti in tali locali;
  • per gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati è disposta la chiusura nelle giornate di sabato e domenica, con eccezione dei punti di vendita di generi alimentari;
  • per le manifestazioni fieristiche, si dispone la chiusura.

Ordinanza regionale: Confcommercio Lecco chiede chiarimenti

Misure precauzionali e divieti anti Coronavirus: Confcommercio ha chiesto oggi, lunedì 24 febbraio, a Regione Lombardia alcuni importanti chiarimenti in merito a come devono comportarsi le singole categorie. Bar, ristoranti, palestre, mercati, fiere, distributori di carburanti con altre attività annesse: quali sono precisamente le restrizioni? 

Si tratta di tematiche e quesiti sollevati anche da diversi operatori commerciali del territorio lecchese. Confcommercio fa sapere che renderà note le risposte ai quesiti appena ricevuti gli opportuni chiarimenti. Ecco le domande le risposte date da Regione Lombardia.

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