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Cronaca

Segregata in casa e costretta a partorire da sola, denuncia il suo aguzzino

Il compagno della donna, ricercato dal 2011, è stato arrestato

La teneva segregata in casa, dove l'aveva anche costretta a partorire da sola, il mese scorso, fino a che lei non è riuscita a trovare il momento giusto e la forza per fuggire e correre dalla polizia, a denunciare ciò che le stava accadendo.

È successo a Lecco, nel pomeriggio di ieri 27 luglio: gli agenti della Stradale si sono trovati davanti una giovane di origini tedesche con in braccio il figlio neonato, che, in forte stato di agitazione, ha raccontato di essere vittima di maltrattamenti da parte del compagno, il quale, oltre ai soprusi di natura fisica e psicologica, la teneva chiusa in casa e senza soldi da diverso tempo.

I poliziotti sono riusciti in breve tempo a risalire all'identità dell'aguzzino: Azeddine En Nami, pregiudicato di origine marocchina nato nel 1990 e irregolare in Italia, ricercato dal 2011 per reati di droga e contro il patrimonio. Immediata è scattata l'operazione volta alla cattura dell'uomo, assieme alla perquisizione dell'abitazione in cui questo viveva con la donna segregata.

Nell'appartamento gli agenti hanno trovato non soltanto le prove riconducibili ad alcuni furti commessi in provincia nel mese di giugno, ma anche un bancomat risultato rubato in Germania. In serata, En Nami è stato rintracciato e arrestato dopo un breve inseguimento.

Nei confronti della donna tedesca e del figlio, che si sono rivelati essere completamente soli sul territorio italiano e senza nemmeno i soldi necessari per comprare il latte da dare al bambino, è invece scattata la solidarietà: i poliziotti che hanno partecipato all'operazione, con una piccola colletta hanno raccolto il denaro necessario per comprare beni di primo aiuto, prima di collocare i due in una struttura protetta.

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