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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

L'esclusione dal SISTRI delle piccole imprese soddisfa Confartigianato Lecco

Tonini:"Proseguiremo ad incalzare il governo per risolvere i problemi rimasti in sospeso, a cominciare dall’esclusione per i trasportatori e i gestori, tenuti ad utilizzare il Sistri a prescindere dalla dimensione"

Soddisfazione di Confartigianato Lecco per l’esclusione delle piccole imprese fino a dieci dipendenti dal Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti nato nel 2009 allo scopo di monitorare in tempo reale il flusso dei rifiuti e mai diventato operativo a causa di problemi tecnici e procedurali. 

«La nostra battaglia contro il Sistri va avanti da quando la legge fu varata, - spiega Daniele Riva, presidente dell’Associazione - e l’esonero per i piccoli imprenditori rappresenta un’importante vittoria in direzione della sua totale abolizione. Per oltre settemila aziende artigiane lecchesi significa la fine di un incubo che per cinque anni le ha costrette a confrontarsi con un inutile e costoso adempimento, diventato l’ennesimo simbolo della burocrazia. Oggi vengono finalmente riconosciute le nostre ragioni, ed è un risultato che viene anche dalla imponente manifestazione nazionale tenutasi a Roma nello scorso febbraio, quando 70mila  imprenditori chiesero con forza l’eliminazione del Sistri. A livello nazionale, il Sistri -  applicato a 300mila imprese - è costato in questi anni 250 milioni di euro, pagati per un sistema che non ha mai funzionato. Per combattere davvero le ecomafie serve maggiore efficienza, trasparenza , economicità e un utilizzo semplice e immediato. Per questo puntiamo a rottamare definitivamente il Sistri, sostituendolo con un sistema gratuito e a misura di piccola impresa. Nei prossimi giorni, Confartigianato presenterà al tavolo di monitoraggio una serie di questioni da affrontare immediatamente, fra cui il recupero dei contributi versati negli anni passati».

«Il conto pagato dalle nostre imprese al Sistri è stato pesantissimo – prosegue Vittorio Tonini, segretario generale di Confartigianato Lecco - anche se come Associazione abbiamo fatto il possibile per ridurne l’impatto, ad esempio ottenendo  la sospensione dei pagamenti dei contributi del 2013, in modo da risparmiare alle imprese lecchesi un ulteriore salasso. Adesso proseguiremo ad incalzare il governo per risolvere i problemi rimasti in sospeso, a cominciare dall’esclusione per i trasportatori e i gestori, tenuti ad utilizzare il Sistri a prescindere dalla dimensione. Controllare la produzione e lo smaltimento dei rifiuti pericolosi è sicuramente un obiettivo condivisibile, ma riteniamo sbagliato equiparare una piccola impresa artigiana a una grande industria, sottoponendola ai medesimi costosi obblighi che, tra l’altro, non si sono nemmeno rivelati efficienti. Come si può imporre le stesse condizioni e gli stessi costi a un parrucchiere che smaltisce pochi grammi di lamette e ad una multinazionale chimica? Inoltre, dopo cinque anni non sono stati ancora risolti i difetti di funzionamento dell’armamentario digitale del Sistri: la piattaforma informatica, le chiavette Usb, le scatole nere a bordo dei camion».

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