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Cronaca Montevecchia

Il mistero delle piramidi di Montevecchia su "La Stampa"

«Non troppo lontano dal fiume Adda la vegetazione nasconde qualcosa che non ti aspetti»

Il Parco di Montevecchia porta con sè, o - meglio - tra sè, da 15 anni, il mistero delle piramidi; da quando Vincenzo di Gregorio, architetto siciliano, fece la grande scoperta, che scatenò la curiosità degli amanti del soprannaturale, ma non solo.

Il mistero, che continua ad appassionare, è stato riportato alla cronaca (di viaggio) da un articolo apparso su La Stampa a firma di Noemi Penna.

«Non troppo lontano dal fiume Adda - si legge - la vegetazione nasconde qualcosa che proprio non ti aspetti: tre piramidi a gradoni, con lo stesso orientamento e inclinazione. Base, lati e pendenza di queste struttura sono identiche, una coincidenza quasi impossibile in natura».

Tre formazioni collinari, che ricordano la Piana di Giza. «Apparentemente sembrano tre colline ma l'osservazione satellitare svela qualcosa di più enigmatico, come il posizionamento che ricorda le tre stelle della cintura di Orione. Gli egizi creavamo sempre un filo conduttore con il cielo per le loro piramidi, per permettere ai defunti di ritrovare la via di casa. E queste piramidi sarebbero state realizzate proprio a scopo religioso e non per finalità agricole, visto che quel terreno non può essere coltivato».

Oggi, è possibile "ammirare" le piramidi percorrendo il percorso dei Prati Magri, a piedi o in biciletta.

Per leggere l'articolo pubblicato su La Stampa: clicca qui.

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