Scontro tra barche nel lago di Como: muore un giovane. «Introdurre l'omicidio nautico»
A perdere la vita è stato il 22enne Luca Fusi
Tragedia nelle acque del lago di Como. Un incidente nautico dal nefasto epilogo è accaduto intorno alle 16.30 del 25 giugno davanti a Villa del Balbianello, sul ramo occidentale del Lario. Due motoscafi si sono scontrati e nell'urto uno degli occupanti, un giovane di 22 anni, Luca Fusi, ha perso la vita mentre altre due ragazzi sono stati soccorsi e trasportati all'ospedale.
Sul posto, come riferito dai colleghi di QuiComo, sono intervenuti i vigili del fuoco di Dongo e Menaggio che hanno recuperato la salma della vittima e soccorso i due feriti per poi affidarli alle cure del 118. Sulla dinamica, al momento, non si conoscono i dettagli. I due ragazzi feriti e il ragazzo deceduto, tutti italiani, erano a bordo di un motoscafo che si è scontrato con un altro motoscafo al bordo del quale c'erano 11 ragazzi belgi.
«Omicidio nautico»
«È l’ennesimo incidente in meno di una settimana dove le norme su sicurezza e velocità vengono sistematicamente disattese. Ora basta, ci vogliono più controlli e un provvedimento per introdurre l’omicidio nautico». A prendere posizione è Adolfo D’Angelo, segretario nazionale della sezione nautica della Confarca (confederazione che rappresenta le scuole nautiche italiane) dopo l’incidente avvenuto sul lago.
«I controlli a mare e nei laghi non servono soltanto ai fini fiscali, come purtroppo accade spessissimo – ha aggiunto D’Angelo – I controlli servono anche per chi supera i limiti di velocità, che ricordiamo sono di dieci nodi entro un chilometro dalla costa, e comunque deve essere una navigazione non turbativa, come stabilito da una direttiva ministeriale del 2004 che puntualmente viene violata”. D’Angelo punta il dito contro i controlli sulla velocità inesistenti e auspica che, oltre a più severi controlli nei periodi di luglio e agosto, torni nell’agenda politica “un provvedimento normativo sull’omicidio».
«Dopo tra tragedia sul lago di Garda adesso tocca a quello di Como – ha concluso D’Angelo – Bisogna assolutamente prendere provvedimenti per una navigazione sicura».