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Cronaca

Inquinamento a Lecco, è allerta Ozono: ad agosto livelli oltre i limiti

Le stime degli ultimi giorni indicano lo sforamento del valore obiettivo di 120 microgrammi al metro cubo in ben sette occasioni. Polveri sottili praticamente inesistenti

I livelli di ozono nell'aria lecchese continuano a preoccupare. Le stime degli ultimi giorni indicano lo sforamento del valore obiettivo (120 µg/m³) in ben sette occasioni.

Solo il 7 e l'8 agosto i livelli sono rimasti sotto la soglia di allarme, rispettivamente con 106 e 110 µg/m³. Questi i valori riscontrati negli altri giorni (escluso Ferragosto): 134, 127, 144, 148, 159, 160, 166 µg/m³.
Le temperature elevate di questa prima metà di agosto non hanno sicuramente aiutato, contribuendo anzi ad aumentare i livelli di ozono nell'aria.

Inquinamento a Lecco: Ozono fuori dai limiti a luglio

Non preoccupano invece i livelli di polveri sottili, con Pm10 e Pm2.5 praticamente inesistenti nella prima metà di agosto, sulla falsariga degli altri mesi estivi. Con un valore limite di 50 µg/m³, i dati giornalieri hanno oscillato tra 7 e 14 µg/m³.

Cos'è l'ozono

L'ozono è un gas naturale che si forma normalmente nella stratosfera, lo strato dell'atmosfera terrestre che si estende dai 10-15 km fino a 30 km circa. La sua presenza qui risulta di fondamentale importanza per la vita sulla terra, in quanto fornisce un eccellente schermo in grado di filtrare le radiazioni ultraviolette (UV), potenzialmente cancerogene.

I gas inquinanti prodotti dall'uomo, tra i quali soprattutto il Freon (usato principalmente come propellente per le bombolette spray) e l'ossido di azoto (NO, prodotto dai motori degli aerei) si propagano nella stratosfera e favoriscono la diminuzione dell'ozono, portando a un assottigliamento dello strato di ozono stratosferico ("buco dell'ozono").

Nella parte più bassa dell'atmosfera (troposfera) l'ozono è invece dannoso per la salute umana e per la vegetazione; l'ozono in troposfera si trova come inquinante secondario, prodotto dalla reazione dell'ossigeno con il biossido di azoto (NO2) e il contributo dei composti organici volatili (COV), in presenza di forte irraggiamento solare e di elevate temperature. Di conseguenza, le concentrazioni di ozono sono nettamente più elevate nelle ore pomeridiane dei mesi estivi, anche se variano molto in funzione delle condizioni meteorologiche. 

Diversamente dagli inquinanti primari, che sono riscontrabili direttamente in prossimità delle sorgenti che li producono, l'ozono, per effetto dei movimenti e dei rimescolamenti delle masse d'aria che trasportano i "precursori" (appunto NO2 e COV), si può formare a distanza di tempo e in luoghi anche molto lontani dalle fonti di inquinamento primario, e può a sua volta subire fenomeni di trasporto anche notevoli.

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