Inquinamento dell'aria lecchese, il mese di marzo è da bollino rosso
I dati di Arpa Lombardia evidenziano una situazione preoccupante sul fronte del Pm2.5: dal 2 al 10 marzo cinque medie giornaliere sopra la soglia. A Merate è sempre allarme
Le polveri sottili preoccupano anche a Lecco. Non è un inizio marzo da ricordare per i livelli di inquinamento dell'aria sopra il capoluogo, anzi il periodo ha segnato un peggioramento sensibile rispetto ai mesi precedenti, anche in virtù del lungo periodo di siccità e dell'assenza di venti significativi.
Sono, in particolare, le polveri più sottili a fare registrare valori sopra la media. Secondo le rilevazioni di Arpa Lombardia, infatti, l'ultima settimana è stata da bollino rosso, con aria "scarsa". Le quantità di Pm2.5 dal 3 al 10 marzo sono state concentrate fra 21 microgrammi al metro cubo e 40 µg/m³, con cinque medie giornaliere sopra il limite di 25 µg/m³.
Il Pm10 negli ultimi dieci giorni ha fatto segnare soltanto un valore preoccupante, il 4 marzo, 37 µg/m³ comunque al di sotto della soglia a tutela della salute di 50 µg/m³. Al momento tutti gli altri agenti inquinanti - Biossido di azoto, Biossido di zolfo e Ozono - sono sotto controllo.
Com'era stato il mese di febbraio a Lecco? Sul fronte del Pm2.5 quattro giorni di sforamento dalla soglia di 25 µg/m³, il 4, 5, 6 febbraio e ancora venerdì 18. Per il Pm10, invece, nessun valore di allarme.
L'aria meratese è "scarsa"
Merate, secondo centro più popoloso della provincia, a continua a soffrire per l'aria inquinata. Per il Pm10 dal 2 marzo in avanti si è assistito a un'escalation, con valori compresi fra 42 microgrammi al metro cubo e un picco di 60 µg/m³ il 10 marzo, con due giornate sopra la soglia di 50 µg/m³.
Ben peggiore è la situazione del Pm2.5: il particolato più sottile ha fatto registrare livelli da "bollino rosso" ininterrottamente dal 2 al 10 marzo, con le eccezioni del 5 e 6 marzo.