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Insulti omofobi contro la collega infermiera, Gallera: «La direzione indaghi e sanzioni i responsabili»

Il caso di Sabrina, 34enne dipendente dell'ospedale "Manzoni" di Lecco, è arrivato all'attenzione dell'assessore regionale

Discriminata perchè omosessuale. E' il caso che ha visto il coinvolgimento di Sabrina Di Biase, 34enne infermiera dell'ospedale "Manzoni" di Lecco: madre di quattro bambini avuti in una precedente relazione, da circa un anno ha fatto il non facile passo del "coming out" e, a breve, sposerà la sua compagna. «Sabrina, da quando si è saputo del suo orientamento sessuale viene continuamente isolata ed insultata - racconta l'associazione Renzo e Lucio Lecco Glbts -, sul suo armadietto è anche comparsa la scritta “vai fuori di qua lesbica”».

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«Sono i colleghi - prosegue l'associazione -, soprattutto le donne le protagoniste di questa assurda storia. Sabrina denuncia che il clima è pesante in genere e, spesso, vengono offesi disabili o meridionali. Esprimiamo la nostra solidarietà a Sabrina che ha avuto il coraggio di denunciare questi fatti, sappiamo che non è facile nei luoghi di lavoro avere il coraggio di esporsi di fronte a soprusi ed ingiustizie. Chiediamo un intervento dei dirigenti dell’ospedale di Lecco chiedendo politiche aziendali capaci di garantire una maggior integrazione delle persone GLBT (gay, lesbian, bisexual, transgender) così come con disabilità negli ambienti di lavoro, per garantire il rispetto di ogni persona garantendo un ambiente inclusivo e civile».

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Gallera: «Cose che non devono accadere, la direzione indaghi»

«Ho già provato a contattare personalmente Sabrina questa mattina, e avrò modo certamente di parlarle in giornata, esprimendole la vicinanza della Regione Lombardia, e mia personale, per quanto ha vissuto. Ogni forma di discriminazione non può e non deve trovare spazi all'interno dei nostri ospedali ed è nostro compito condannarla, stigmatizzarla e combatterla». Lo ha affermato l'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera in merito alla vicenda segnalata da una dipendente dell'Ospedale "Manzoni" di Lecco, che ha denunciato di essere stata vittima di una scritta omofoba apposta sul suo armadietto.

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«Mi sono attivato immediatamente chiedendo alla direzione strategica dell'ASST di Lecco - ha aggiunto Gallera - di avviare un'indagine interna per approfondire l'accaduto e per creare le condizioni affinchè atteggiamenti di questo tipo vengano individuati e sanzionati. I nostri operatori devono essere giudicati per professionalità, umanità, capacità di riconoscere le situazioni di disagio e di fragilitòà ai cittadini/pazienti, e non in base al proprio orientamento affettivo e sessuale».

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