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Cronaca Via Antonio Rosmini

Lecco, chiusura definitiva per il canile rifugio

Due degli ultimi quattro cani saranno adottati dai volontari, i restanti due saranno trasferiti.

Il canile di Lecco, alla fine, chiude davvero. Ad annunciarlo è Ezio Venturini, Consigliere comunale in quota Italia dei Valori, che in un lungo comunicato spiega il perché di una sofferta decisione che arriva alla fine di una lunga serie di sforzi intrapresi dalle associazioni e dai volontari.

Ormai quasi tutti gli ospiti del canile di via Rosmini sono stati trasferiti. «Si era partiti con l'obiettivo che restassero i 20 cani più problematici, per arrivare poi, anche per via di una normativa Asl, a dieci, che sono diventati 8 per una non celere comunicazione da parte degli uffici: sono quindi rimasti 4 cani di proprietà del comune di Lecco ed altri 4 di altri comuni, dei quali non c'era certezza che potessero rimanere al canile, in quanto non proprietari».

«In definitiva, al canile potrebbero rimanere solo i quattro cani del comune di Lecco - spiega Venturini - Allora cosa fare ? Continuare senza possibilità di percorsi educativi, senza possibilità di apertura al pubblico, senza la possibilità di far arrivare altri cani, oppure cercare di far adottare in famiglia gli animali rimanenti e chiudere del tutto la struttura?»

Due di questi cani saranno adottati dai volontari, mentre per gli altri due si è deciso di «cercare un trasferimento meno traumatico possibile, sicuramente non in linea con le associazioni, che avrebbero voluto continuare, ma effettivamente, date le pochissime risorse e l'impossibilità di intraprendere percorsi educativi e accogliere altri animali nel tempo, le associazioni a malincuore hanno deciso l'unica e logica e razionale strada: chiudere battenti. Con la speranza, vista la prospettiva dei 300mila euro messi a bilancio per la realizzazione del nuovo parco canile, di poter riprendere al più presto l'attività».

Una fine che diventa anche un nuovo inizio: grazie agli sforzi di Enpa, Lav e Zampamica, le associazioni che si sono occupate degli ospiti di via Rosmini finora, nascerà una nuova associazione per i diritti e la tutela degli animali, il cui obiettivo sarà anche prepararsi alla nascita del nuovo parco canile.

Rimane da capire quale sarà il futuro del canile sanitario: «Il canile rifugio chiuderà  per tutte le ovvie e reali motivazioni mentre quello sanitario rimarrà nella stessa struttura priva di normativa strutturale e, come si dice, pericolosa, con una autorizzazione fino a rievoca del Sindaco Brivio» spiega Venturini, che pone l'accento su quanto la struttura sanitaria sia più affollata e frequentata rispetto al canile rifugio, dato che è lì i padroni iscrivono gli amici a quattro zampe all'anagrafe canina, vengono a riprendere i cani fuggiti e recuperati, portano l'animale per l'inserimento dei microchip.

«Innumerevoli persone, in definitiva, transiteranno nel canile sanitario, più che nel canile rifugio - puntualizza il Consigliere - Allora, visto e considerato che il canile rifugio non poteva più funzionare, chiedo al Sindaco, all'Assessore Volontè e al dirigente di riferimento, dove sarà spostato il canile sanitario».

«La struttura è pericolosa e penso che il Sindaco debba realmente rievocare il permesso all'Asl senza indugiare e senza temporeggiare, dato che mancano 4 mesi alla fine del mandato - conclude Venturini - a meno che si vogliano adottare due pesi e due misure :  alle associazioni una marea di vincoli che portano al punto di chiudere, all'Asl nessun vincolo».

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