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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Via Leonardo Da Vinci

Clinica Mangioni, la chiusura del punto nascita è "una scelta difficile ma necessaria"

Così Mauro Piazza e Daniele Nava (Ncd) sulla chiusura del reparto alla clinica: adesso la priorità è tutelare i lavoratori.

I rappresentanti regionali Mauro Piazza e Daniele Nava, consigliere e sottosegretario agli enti locali in quota Nuovo centrodestra, commentano la decisione di Regione Lombardia di chiudere il punto nascita della clinica Mangioni di Lecco: «La scelta di chiudere alcuni punti nascita regionali è stata fatta per aumentare i livelli di sicurezza e migliorare la qualità e l’appropriatezza degli interventi assistenziali».


«Il protocollo Stato-regione fissa la soglia minima dei parti da espletare in un  punto nascita a 500 ma individua anche, come standard da possedere, i reparti di terapia intensiva neonatale, anestesia e rianimazione - spiegano Piazza e Nava - La mancanza di queste condizioni presso la Mangioni ha portato alla decisione di chiusura del punto nascita, scelta non facile ma necessaria».


I due politici respingono l'accusa, avanzata dalla clinica, di decisionismo improvviso e mancato confronto con la Regione: «Regione Lombardia agisce sul territorio tramite la sua articolazione operativa, ossia l’Asl. A noi è nota l’esistenza di un lungo e articolato percorso progettuale in cui Asl, Azienda ospedaliera, proprietà, sindacati e Comuni sono stati coinvolti, per la parte di competenza, per un superamento il più efficace e meno destabilizzante possibile della vicenda».


Anche dal punto di vista occupazionale Regione e Asl hanno ben presente la situazione: il tavolodell’ASL è «ancora aperto e in corso, proprio per affrontare e risolvere tutte le questioni conseguenti la chiusura del punto nascita prevista per il 31 dicembre», con l'auspicio che si possa arrivare a una conclusione che tuteli anche i lavoratori coinvolti.

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