Cresce la protesta contro la chiusura del reparto maternità della clinica G.B. Mangioni
I lavoratori del reparto maternità della clinica G.B. Mangioni di Lecco protestano contro la chiusura del reparto medesimo, esponendo uno striscione davanti alla struttura sanitaria.
La paventata chiusura del reparto maternità della clinica G.B. Mangioni ha scatenato la protesta dei lavoratori interessati che davanti al nosocomio lecchese hanno esposto uno striscione "Dopo 63 anni la nostra cicogna non è stanca. vuole continuare il suo lavoro".
La struttura è fra quelle che la Regione Lombardia vuole chiudere perchè le nascite annuali sono inferiori a 500. In 63 anni sono migliaia i lecchesi che sono nati nella clinica che, assieme all’ospedale Manzoni, si è occupata delle nascite dei bambini.
In totali sono dieci dipendenti sono a rischio lavoro, fra questi sette ostetriche. La possibile chiusura, già nell’aria ormai da tre anni, ha trovato ulteriore fondamento a causa quanto deciso da regione Lombardia.
Per questi motivi un gruppo di mamme si è ritrovato all'esterno della struttura ospedaliera in una sorta di presidio, questa volta senza distribuire volantini, ma caramelle tanto amate dai piccini.
Il comitato formato da mamme particolarmente giovani hanno già raccolto 3.500 firme da parte dei cittadini con la richiesta che la clinica Mangioni continui a far lavorare il reparto maternità per il bene delle famiglie.