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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Lecco, Nava sulla chiusura delle scuole: "Pasticcio dell'Amministrazione"

Il sottosegretario: "Il sindaco deve prendere in mano la situazione al più presto"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

"Va bene che Salvatore Rizzolino insegna italiano, ma anche la matematica ha il suo perché. Sarebbe infatti bastato dare uno sguardo ai numeri per fare quattro conticini, capire che Lecco conferma il dato nazionale di calo delle nascite ed evitare il disastro in cui le scuole lecchesi rischiano di finire", così Daniele Nava, oggi sottosegretario in Regione Lombardia ma già vicesindaco e assessore all'Istruzione a Lecco dal 2001 al 2009, commenta l'operato del "collega" e si associa a quanto già espresso dai consiglieri di NCD Paola Perossi e Filippo Boscagli.

"Prima della chiusura dei termini per le iscrizioni la situazione delineava numeri scarsi e poco confortanti - ricorda Nava - Lasciando perdere i vari tentativi di abbinare nell’uno o nell’altro plesso i bambini di Laorca, Bonacina e Malnago, adesso sarebbe in discussione l'idea di raggruppare tutti in un'altra scuola, quella di San Giovanni, dove tutti dovrebbero iscriversi, per poi chiedere due gruppi classe, uno a Malnago e uno a Bonacina (sulla carta la classe è una, il personale assegnato pure, ma i bambini restano nel loro quartiere e nella loro scuola)". L'ipotesi però sarebbe un po' insidiosa, perché il tutto dovrebbe essere approvato dal collegio docenti e non è detto che ciò accada.

"Sarebbe quindi opportuno – sottolinea il sottosegretario Nava - che l'Amministrazione comunale richiedesse con forza la deroga per l'avvio delle due classi a Malnago e Bonacina o, quanto meno, ottenesse l’impegno da parte del Preside e del Provveditore a far sì che l'ipotesi della classe unica con i due sottogruppi venga garantita dal collegio docenti".

"Ora, a parte il caso di Laorca che è sempre stata ai limiti della sopravvivenza, le altre due scuole hanno tutte le carte in regola per proseguire la storia educativa dei 'primini' lecchesi dei rispettivi rioni e in particolare Malnago che, anche da un punto di vista strutturale, è adeguata (il Comune peraltro ha investito parecchio denaro su questo plesso e non avrebbe senso lasciare le aule vuote)", prosegue Nava.

Anche prima dell'era Brivio ci sono state criticità sui numeri, ma il tutto è sempre stato risolto con un deciso protagonismo dell’Amministrazione comunale, che non si è lasciata intimorire dalla legge dei numeri ma che ha voluto salvaguardare il valore della presenza dell’istituzione scolastica nei rioni e, soprattutto, in quelli più periferici, per cui la scuola è elemento essenziale per la vitalità delle comunità che negli anni hanno già visto venir meno servizi essenziali come negozi e uffici.

"Ora invece l'assessore (che è pure un docente, val la pena ricordarlo) confessa la sua totale impossibilità a trovare la… quadra, rischiando di scatenare una guerra tra famiglie e quartieri che francamente non fa bene a quel dialogo tra le istituzioni scolastiche e la cittadinanza nell’interesse dei bambini. Visto che l'assessore Rizzolino non è in grado di gestire la situazione, l'invito va al sindaco: che intervenga prontamente per dare certezze e serenità alle famiglie e ai bambini che hanno davanti un appuntamento importante della loro vita, quello con la prima elementare. Mi auguro che il Consiglio comunale straordinario richiesto da tutte le opposizioni sia un'occasione di confronto serio e positivo e che la discussione non si trasformi in una rissa sulla pelle dei bambini ovvero in una seduta inutile qualora le cose fossero già state decise", conclude Nava.

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