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Martedì, 16 Aprile 2024
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Lecco, la Questura arresta sette pregiudicati per spaccio e "rompe" un business da due milioni

Quattordici le custodie cautelari emesse, otto quelle cui è stata data esecuzione. Preoccupato Cadeddu: "Questo è un fenomeno cui non si da' il giusto peso"

Quattordici custodie cautelari emesse, otto ammanettati (sette con precedenti), un "giro" da due milioni di euro interrotto dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Lecco capeggiata da Marco Cadeddu. La lunga, e ancora in corso, sequela di arresti operata dai poliziotti lecchesi ha dato esecuzione all'operazione "Capolinea", condotta sotto il coordinamento del sostituto procuratore dott.ssa Silvia Zannini. L'attività ha preso avvio nell’aprile 2016, a seguito di mirati servizi di osservazione e studio del comportamento di alcuni spacciatori che operavano in modo particolare nei pressi delle stazioni ferroviarie, offrendo sostanze stupefacenti di varia natura: cocaina, eroina ed hashish ad utenti di diverse categorie sociali ed età. Le "piazze" di Civate e Sala al Barro, con relative zone boschive, sono state quelle su cui si è maggiormente concentrata l'attività investigativa.

"Ci tengo a sottolineare che un'analoga operazione a settembre ha protato alle gravi lesioni di un nostro agente - precisa il questore Filippo Guglielmino - Se qualcuno, italiano o straniero che sia, pensa di metterci timore, allora non sa di che tempra sono fatti gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Lecco. Dietro a loro c’è tutta l'istituzione, cui sicuramente l’impegno non manca.”

I lunghi periodi di osservazione, lo stupefacente recuperato dai clienti e le parallele attività tecniche hanno permesso di ricostruire un vasto giro di spaccio gestito da 4 squadre di venditori indipendenti (le "batterie") che si spartivano la piazza di spaccio nei comuni di Annone Brianza, Lecco, Barzanò, Molteno, Nibionno, Suello, Civate, Galbiate, Garbagnate Monastero, Castello Brianza.

"Il metodo - come spiega il capo della Squadra Mobile Marco Cadeddu - era ben collaudato: un “centralinista” prendeva le “ordinazioni” dei “clienti” per poi gestire le consegne con i numerosi “cavallini” presenti sul territorio, che utilizzando auto intestate a prestanome o auto a noleggio portavano la droga negli svincoli stradali od in locali pubblici oppure, in alcuni casi, anche nei pressi delle abitazioni dei consumatori. La droga veniva venduta al prezzo di 40 euro per dose di cocaina, 20 euro a grammo per l’eroina e 5 euro a grammo per l’hashish. Sono state accertate migliaia di cessioni per un volume d’affari di circa 2 milioni di euro. Assai diversificato il profilo degli acquirenti, di entrambi i sessi: operai, liberi professionisti, studenti,  artigiani, commercianti, ecc.."

Purtroppo, come ha fatto notare Cadeddu stesso, il fenomeno relativo allo spaccio e consumo di sostanze stupefacenti non è limitato all'atto illegale: in alcune circostanze, alcune ragazze si sono prostituite per una dose di cocaina, vendendo il loro corpo per poter consumare le sostanze stupefacenti. "Non si da' abbastanza peso a questa attività, è considerata "normale" e non va bene."

"Si rileva che tra gli otto soggetti catturati (gli altri sei sono risultati irreperibili) - conclude Cadeddu -  vi è anche uno dei principali spacciatori operanti (B.M.) nella “piazza” lecchese, in particolare all’interno di Villa Gomes e nella zona boschiva di Maggianico. Tali realtà di spaccio, già note alle Forze dell’Ordine, nel recente passato hanno destato un certo allarme sociale tra i residenti della zona che, in più occasioni, hanno segnalato il fenomeno. Da segnalare i ripetuti attacchi, verbali e fisici, tra le varie "batterie" per il predominio territoriale." 75, infine, i segnalati per consumo di sostanze stupefacenti.

I nomi degli arrestati e il video dell'operazione

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