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Cronaca

Le acque della sponda lecchese del Lario sono inquinatissime: i risultati delle analisi della Goletta dei laghi

L'imbarcazione di Legambiente ha raccolto e analizzato 101 campioni d'acqua nei laghi italiani, di cui 58 solo in Lombardia: il lago di Lecco risulta una delle zone più inquinate.

La nona edizione della campagna "Goletta dei laghi" svolta da Legambiente, assieme al Consorzio obbligatorio olii usati e Novamont, ha rilevato una situazione allarmante per lo stato dei laghi lombardi: dei 58 punti in cui l'imbarcazione ambientalista ha raccolto e analizzato i campioni d'acqua, ben 38 si collocano oltre i limiti imposti dalla legge, e 26 sono addirittura fortemente inquinati.


Tragica la situazione per la sponda lecchese del Lario: su 11 campionamenti, ben 7 sono risultati fortemente inquinati (la foce dei torrenti Bione e Caldone a Lecco, quella del Rio Torto a Valmadrera, dell'Esino a Perledo, del torrente di Piona, dell'Inganna e del fiume Adda a Colico), 3 rientrano nella categoria degli inquinati (l'acqua alla foce del Meria a Mandello, Valle dei Mulini a Bellano e la spiaggia presso lo scarico del depuratore a Dorio), mentre soltanto la foce del Pioverna, a Bellano, è risultata entro i limiti previsti dalla legge; migliora certamente la situazione sulla sponda comasca, dove sono 6 le acque entro i limiti di legge, una soltanto è la località inquinata, così come una sola è molto inquinata.


I risultati delle analisi della Goletta sono stati presentati a Lecco lo scorso primo luglio, durante una conferenza in cui gli operatori di Legambiente hanno esposto le criticità emerse e spiegato come molto di questo inquinamento dipenda dall'inadeguatezza della rete fognaria, sia domestica, sia industriale, e degli impianti di depurazione. 


Come ha spiegato Pierfranco Mastalli, presidente del circolo lecchese di Legambiente, «Lecco, pur avendo una rete fognaria ormai capillare, soffre di alcune storiche mancanze, prima fra tutte la ormai nota situazione del depuratore, insufficiente sia per quanto riguarda la ricezione, sia lo scarico delle acque. Non meno emblematica la vicenda del torrente Caldone, il cui campione risulta per l'ennesima volta sopra i limiti di legge senza che ne sia stata individuata la causa.» Per questa ragione e perché, purtroppo, non sempre gli enti locali pongono attenzione allo stato delle acque dei bacini lacustri, Legambiente ha presentato il dossier "#salvaacque", ovvero un elenco delle opere più urgenti da mettere in atto per migliorare le acque dei laghi italiani.


I parametri di valutazione delle acque raccolte sono chimico-fisici e microbiologici, e il tasso di inquinamento è valutato misurando la concentrazione dei batteri Enterococchi intestinali ed Escherichia coli: l'acqua risulta inquinata se le due concentrazioni superano il limite previsto dalla legge, e fortemente inquinata se superano il doppio del valore limite. I punti di monitoraggio sono fissati dove si prevede il maggior afflusso di bagnanti oppure il più alto rischio di inquinamento.

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