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Cronaca

Lotta allo spreco e sostenibilità, ecco la nuova legge sull'illuminazione pubblica

Parole d'ordine del nuovo provvedimento sono sburocratizzazione, semplificazione e lotta all'inquinamento luminoso

Meno burocrazia e costi per gli enti, più sostenibilità e lotta all'inquinamento luminoso: sono questi gli obiettivi della legge sull'efficientamento e il risparmio energetico approvata nei giorni scorsi dal Consiglio regionale lombardo.

Alla stesura del progetto di legge, che ha visto come relatore il leghista Roberto Anelli, hanno partecipato ANCI Lombardia, Legambiente, WWF, oltre che associazioni di categoria  e  ordini professionali.

Il provvedimento aggiorna la precedente legge di 15 anni fa: tra le novità il catasto dedicato al monitoraggio e all'analisi dei dati relativi alla pubblica illuminazione esterna e una forte spinta verso la semplificazione amministrativa. 

La legge introduce infatti il Daie, Documento di Analisi dell'illuminazione esterna, in sostituzione dell'attuale Piano regolatore dell'Illuminazione comunale (Pric), dovrà contenere tutte le informazioni sullo stato degli impianti e dovrà valutarne le opportunità e le modalità di efficientamento, riqualificazione e acquisizione. Inolte i Comuni avranno anche funzioni di vigilanza e controllo in materia di pubblica illuminazione esterna, dovranno accertare le violazioni e il pagamento di eventuali sanzioni. La legge, in più, promuove e sostiene l'utilizzo di materiali e tecnologie che consentano di offrire servizi complementari all'illuminazione, come videosorveglianza, Wi-Fi e gestione impianti semaforici, secondo il modello di "smart city". Infine viene salvaguardata anche la tutela dall'inquinamento luminoso, in continuità rispetto a quanto previsto dalla legge regionale.

«Un ulteriore elemento importante - ha precisato il relatore Anelli -  riguarda il vincolo di proprietà pubblica per tutti i nuovi impianti di illuminazione. L’obiettivo, nel medio e lungo periodo è evidentemente quello di razionalizzare la proprietà e la gestione del sistema di pubblica illuminazione, superando l’attuale frammentazione che in molti Comuni limita fortemente la possibilità di predisporre interventi di ammodernamento ed efficientamento della rete».

La legge non introduce nuovi oneri finanziari, né per le amministrazioni comunali né per la Regione: l'obiettivo infatti è la semplificazione e la sistematizzazione delle responsabilità, con possibilità di risparmi e di entrate per i Comuni in caso di sanzioni.

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