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Cronaca

Riforma della casa sociale in Lombardia, Piazza (Ncd): "Progetto di legge rivoluzionario"

Il Consigliere regionale commenta entusiasticamente la proposta presentata in Consiglio regionale

Depositato in Consiglio regionale il progetto di legge relativo alla riforma della casa sociale in Lombardia: da parte del gruppo consiliare del Nuovo centrodestra.

Un progetto di legge che il Consigliere regionale lecchese Mauro Piazza commenta con entusiasmo: «Un provvedimento rivoluzionario, che riforma il sistema delle politiche abitative in Regione Lombardia. Un nuovo tassello nel delicato mosaico della riforma del welfare con il quale intendiamo superare il concetto di assistenza fine a se stessa, attraverso un coinvolgimento delle amministrazioni locali e delle realtà del Terzo settore, chiamati a realizzare una reale presa in carico della persona e della famiglia»

«La proposta si inserisce perfettamente nel percorso del NCD che è impegnato soprattutto su famiglia e lavoro - commenta il Consigliere - perché pone al centro la presa in carico della persona a partire dal bisogno abitativo che si integra con il tema della ricerca del lavoro per superare la condizione di disagio socio-economico». 

«Con questa legge viene posto un chiaro stop alle graduatorie, fonte di inefficienza e ritardi, attraverso l’introduzione dello strumento dei bandi, che garantiranno l’assegnazione in tempi più brevi, circa 60 giorni, e il rispetto del principio del mix abitativo. Così facendo si esce da una logica emergenziale, favorendo un’attività di programmazione nel rispondere al bisogno abitativo», aggiunge Malvezzi, primo firmatario del progetto di legge.

«Vogliamo garantire una gestione economica sostenibile: per questo abbiamo introdotto da una parte la necessità di avere un reddito per accedere all’assegnazione, a meno che non ci sia qualcuno (es. parenti, associazioni benefiche) a garantire la solvibilità; dall’altra il fatto che la casa Aler non è per sempre – conclude Piazza - I contratti di locazione, infatti, avranno durata di quattro anni, rinnovabili per analogo periodo e alla scadenza si verifica la permanenza o meno delle criticità di partenza adeguando l’eventuale  rinnovo a condizioni più adeguate allo status del momento».

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